Da luglio Amga in Hera, ok alla fusione

Le assemblee dei soci di Amga ed Hera hanno approvato il progetto di fusione tra la Spa di via Cotonificio e la multiutility emiliana a maggioranza pubblica. Un passaggio storico votato prima a Bologna e poi a Udine dove, però, la maggior parte dei Comune e delle categorie economiche non si è presentata: per esprimere o meno il diritto di recesso hanno 30 giorni dalla pubblicazione del verbale nel registro delle imprese.
La fusione è stata votata dal sindaco di Udine, Furio Honsell, dai rappresentanti dei Comuni di Campoformido e Tavagnacco, di Hera intervenuta al posto di Acegas e dell’Ater, ovvero dall’89,7% degli aventi diritto. E se il rappresentante di Confindustria e il sindaco di Talmassons, Piero Mauro Zanin, hanno partecipato solo all’assemblea ordinaria convocata per l’approvazione del bilancio, gli altri primi cittadini che insieme hanno lo 0,3% delle azioni hanno disertato la seduta.
Il progetto di fusione prevede l’ingresso dal prossimo 1 luglio del Comune di Udine, socio maggioritario di Amga, in Hera con il 2,98% delle azioni. Il rapporto di cambio è pari a 572 azioni ordinarie di Hera del valore nominale di 1 euro per ogni azione Amga da 500 euro nominali. Udine esprimerà un componente del consiglio di amministrazione della nuova Acegas post aggregazione con Amga e uno nel comitato di sindacato. Nel capoluogo friulano resteranno operative la direzione della distribuzione del gas della nuova società interregionale e le sedi di Amga energia & servizi e di Amga calore impianti. Garantita la tutela occupazionale e il mantenimento della sede di lavoro a Udine di tutti i 220 dipendenti per almeno 15 anni e lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso Amga calore impianti il cui presidente sarà indicato dal Comune di Udine.
Soddisfatto il presidente del cda, Marco Craighero: «Il valore attuale delle azioni Hera in borsa supera di circa il 23% il prezzo di chiusura delle azioni Hera del 22 gennaio 2014, giorno precedente all’approvazione del progetto di fusione, il che conferma la validità dell’opzione scelta. Da parte mia non posso che esprimere soddisfazione per avere portato a compimento, nei tempi previsti, un’operazione così complessa e articolata». Dello stesso avviso il sindaco di Udine che dopo aver ringraziato il cda e i già presidenti Antonio Nonino e Paolo Cerutti, ha definito la fusione Amga-Hera «un passaggio storico che pone Udine e il Friuli al centro di un grande gruppo per la gestione e la distribuzione del gas a livello interregionale, salvaguardando l’occupazione e potenziando in particolare i settori della cogenerazione civile e industriale e delle rinnovabili termiche. A dispetto di quanti vogliono la disinformazione – ha concluso Honsell – ci tengo a sottolineare che l’accordo Amga-Hera, per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, ha una scadenza molto molto lontana, così come per quanto riguarda, sempre sul fronte dei lavoratori, anche Amga energia e Amga calore».
Di diverso avviso Zanin (0,002%) secondo il quale «si tratta di un’operazione finanziaria che segna il naufragio del progetto industriale voluto da Cecotti che aveva favorito l’ingresso di 97 comuni in Amga». Per quanto riguarda le categorie economiche, invece, Confindustria ha fatto mancare la sua presenza perché ha già deciso di esercitare il diritto di recesso, mentre la Camera di commercio si è limitata a portare a termine il progetto di dismissione delle società partecipate non strategiche, così come richiesto dalla legge, tra le quali c’è anche Amga.
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