Da bazar a boutique i 60 anni di carriera di Antonietta Sbaiz “faro” di stile e moda

Nel 2014 l’atelier è stato inserito tra i 100 migliori al mondo Fu il primo negozio d’Europa a ospitare una galleria d’arte

LIGNANO. L’innato buongusto, la profonda dedizione per il lavoro, un caffè in Terrazza a Mare in una domenica d’inizio anni Cinquanta e un’acuta intuizione: scommettere in una Lignano in espansione e portarci l’alta moda. Ed è proprio da qui, infatti, che è iniziato il viaggio di Antonietta Sbaiz, che, partendo da un colorato bazar nel quale vendeva bottoni e stoffe, ha fondato una boutique che, nel 2014, è stata inserita fra i cento migliori negozi di moda al mondo. Si tratta di “Sbaiz Spazio Moda” di Lignano Sabbiadoro. Per oltre sessant’anni di carriera, scandita da sacrificio, caparbietà e passione, Antonietta ha corso il rischio di non riuscire a conciliare l’affetto per la famiglia con il desiderio di tuffarsi nel proprio lavoro: l’eterna lotta che tiene le donne sospese tra sogno e realtà. Ma lei, classe 1931, originaria di Belgrado di Varmo, questa sfida l’ha colta e vinta.

È la scrittrice Giulia Rosania a raccontare, in punta di penna, la vita straordinaria e senza limiti di Antonietta Sbaiz nell’omonimo libro che celebra, nella cornice dell’Italia del Dopoguerra e dell’affermazione del Made in Italy, la tenacia e il successo di una lavoratrice instancabile e sempre un passo avanti. «È stato un lavoro quasi archeologico – spiegano i figli –. Non è sempre stato facile avere una mamma con una grande personalità e un carattere così prorompente, ma vite come la sua meritano di essere raccontate, soprattutto alle nuove generazioni, non solo per preservare una memoria recente, che è quella che ha fatto grande l’Italia, ma per far capire che le grandi possibilità che le nuove tecnologie ci offrono non servono a niente se dietro non c’è l’impegno e la passione per il lavoro, che ti fanno andare avanti a oltranza, contro tutto e contro tutti».

Nata in una famiglia di contadini, Antonietta, fin da bambina, si è prestata nel rammendare i calzoni dei fratelli più piccoli e nel coltivare il baco da seta e gli ortaggi che poi vendeva al mercato (di Latisana o Codroipo) assieme al padre, vera e propria palestra imprenditoriale. Ed è proprio accompagnando il padre in una commissione a Ronchis che, in un negozietto «in disordine ma allegro» incontra per la prima volta Marino, che sarebbe diventato suo marito «che l’ha sempre lasciata fare». Impegnata quindi nel drugstore di Ronchis, Antonietta è passata dal mercanteggiare polli al vendere stoffe. Il passo per arrivare a Lignano è stato breve, seppur pregno di coraggio. Comprato il bazar in via Udine, nella città balneare viene così appesa la prima insegna “M. Sbaiz Bazar”. E Antonietta non si è più fermata. Dall’offrire ago e filo è passata al confezionare costumi e zoccoli, e poi via fino alla costruzione del nuovissimo atelier in viale Venezia (angolo via Marina). E dal chiedere gli abiti in anticipo a Coin, Antonietta vanta ora la sua scalata: visionaria e con un naturale senso del bello, con alle dipendenze decine di commesse e a fianco cinque figli (Valter, Marinella, Debora, Stefano e Donatella), fa sbarcare stilisti del calibro di Armani, Prada e Dior a Lignano, vince lotte come quella di poter tenere aperto il negozio anche alcune domeniche invernali e adibire il piano terra del locale a galleria d’arte, la prima in Europa all’interno di uno spazio commerciale.

Donna, imprenditrice, madre e moglie: «Ha dedicato la sua vita a rincorrere dei sogni – aggiungono i figli –. Sì, tutto si è avverato e ora siamo qui a raccontare agli altri quel mondo magico che abbiamo vissuto insieme».

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