Da 50 anni la fioreria di Dolina custodisce i segreti del paese

Mentre racconta la sua storia si guarda attorno, controlla premurosa se le piante che “abitano” il negozio hanno sete, taglia qualche fogliolina gialla nascosta. È un riflesso incondizionato: Dolina Del Medico – la titolare della prima fioreria del comune, in via IV Novembre a Feletto Umberto – conosce quei boccioli e quei colori da una vita, sa ciò di cui hanno bisogno. Anni e anni di attività, ma questo è speciale per la sua famiglia: si festeggia, infatti, il mezzo secolo di attività.
In paese tutti la conoscono: era la prima casa di Feletto, con il tempo è diventata un’istituzione. «Dopo aver lavorato in un negozio di alimentari e nel bar centrale, ho chiesto la licenza al Comune per aprire la fioreria – racconta Dolina, classe 1943 –. Non c’era nessuno che vendeva fiori: siamo partiti dalla veranda di casa, qui dietro, poi abbiamo costruito un chiosco e, infine, nel 1983 è nato il negozio. Ho imparato tutto da sola. Con me c’era mio marito Piero (mancato 3 anni fa, ndr)».
Cosa si vendeva? «Il poco che c’era in commercio, garofani e gladioli – aggiunge la titolare, che si occupa dell’attività con il figlio Massimo e una dipendente, Laura, ma che viene affiancata spesso anche dalla figlia Elisa –. Allora facevamo confezioni molto semplici, solo con i nastri di carta».
In pochi anni tutto è cambiato («La gente ha iniziato a spendere di più per i fiori»), anche la clientela. «Gli uomini sono ottimi clienti – racconta –. Oggi sono molto attenti agli anniversari e non si dimenticano di acquistare un fiore».
Sorride se ripensa al passato. «Anni fa un uomo suonò il campanello alle 23.30 perché era stato a giocare a carte e si era dimenticato del compleanno della moglie – svela –. Mio marito, naturalmente, lo accontentò».
Un’altra volta, «durante la consegna di un enorme mazzo di rose, mi trovai di fronte una donna molto arrabbiata con il compagno: non aspettò nemmeno che salissi in auto, gettò via i fiori, oltre la strada».
Insomma, Dolina ne ha viste davvero tante. «Sono stati anni di lavoro e sacrifici, abbiamo dovuto adattarci all’evoluzione del mercato, alla nascita dei centri commerciali, alla burocrazia – conclude –, ma siamo ancora qui: questo è solo grazie alla passione che ci accompagna ogni giorno». —
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