Cure palliative, due assunzioni e tre medici esterni a contratto

Sono due, i medici palliativisti assunti dall’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo) che si occuperanno delle cure palliative domiciliari e all’hospice di San Vito. Per le altre tre analoghe figure che mancano, sono stati invece stipulati contratti libero professionali. È la risposta dell’assessore regionale alla sanità Riccardo Riccardi data ieri all’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale dei Cittadini, Tiziano Centis, che auspica che siano banditi presto i concorsi anche per i tre professionisti ora a contratto.
Le scorse settimane era emerso che la struttura complessa Rete delle cure intermedie e palliative–Hospice lamentava una carenza di medici palliativisti (terapia del dolore) necessari a garantire l’attività propria dei servizi erogati. Ne mancavano cinque, per garantire la copertura dei servizi erogati dalla struttura: copertura di turni sulle 12 ore su sette giorni per la rete di cure palliative domiciliari e la rintracciabilità telefonica notturna, nonché la copertura di turni sulle 24 ore della struttura intermedia funzionale (Sip) di Sacile e la copertura di 6 ore nelle Rsa aziendali su cinque giorni e 4 ore al sabato. «In base alla relazione del direttore del dipartimento di assistenza primaria aziendale – afferma Centis –, infatti, l’Asfo ha riconosciuto che queste esigenze sarebbero soddisfatte acquisendo cinque medici e ha avallato l’assunzione di due dirigenti mediante l’utilizzo di una graduatoria concorsuale di un’altra Azienda sanitaria».
Rispondendo all’interrogazione, l’assessore Riccardi ha annunciato che i due dirigenti medici assunti con concorso prenderanno presto servizio: uno il 1° febbraio, ovvero domani, l’altro le settimane successive. Per quanto riguarda le tre unità scoperte, per ora si è ricorso a contratti libero professionali per altrettanti medici.
Auspica l’assunzione anche dei tre mancanti, Tiziano Centis: «Qualcosa si è mosso – afferma –, anche se la situazione non può considerarsi risolta. Bene che due delle cinque unità siano state assunte, come era stato annunciato. Rimangono però scoperte tre posizioni per medico palliativista, provvisoriamente colmate ricorrendo a tre liberi professionisti. Ci attendiamo che al più presto vengano effettuati i concorsi per coprire stabilmente le tre posizioni».
«Il Pordenonese per noi è un territorio importante – ha quindi sottolineato Riccardi –, come dimostrano gli oltre 80 milioni di euro investiti nell’ultimo anno e mezzo per il completamento dell’ospedale di Pordenone e e la protonterapia al Cro di Aviano». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto