Culturisti dopati, primi patteggiamenti

Due accordi sulla pena dopo l’inchiesta della Finanza Altre 4 persone da processare tra gennaio e febbraio
Il supermercato del doping su internet, con tanto di listino prezzi dei prodotti in vendita, era stato “chiuso” dalla Guardia di finanza di Pordenone nel maggio 2008. E con l’apposizione dei “sigilli” on line, su disposizione del pubblico ministero Giorgio Cozzarini, erano stati denunciati sei frequentatori di palestre per ricettazione.


Non di medicinali qualsiasi, ma di prodotti proibiti. Due dei sei body builders hanno definito ieri la loro posizione, patteggiando davanti al giudice monocratico del tribunale cittadino, Rodolfo Piccin. Per altri tre è stato fissato l’inizio del dibattimento, a gennaio 2010, mentre per l’ultimo è stata accolta la richiesta di rito abbreviato condizionato, fissato per febbraio del prossimo anno. Ormoni e steroidi che servono per gonfiare i muscoli, ma che possono avere pesanti ripercussioni sulla salute.


L’operazione della Finanza aveva portato a controlli in numerose palestre delle province di Pordenone, Udine e Treviso. I centri sportivi, alla fine, non erano risultati coinvolti, anche se l’inchiesta aveva portato all’identificazione di ben 70 assuntori e alla scoperta dell’utilizzo di prodotti a uso veterinario. Ieri la definizione delle prime posizioni processuali in tribunale. Mauro Basso, 29enne di San Giorgio della Richinvelda, difeso dall’avvocato Patrizia Rech, ha patteggiato un mese e 20 giorni di reclusione, convertiti in 1.960 euro di multa.


Sergio Moretti, 38 anni, di San Vito di Fagagna, difeso dall’avvocato Alberto Cappelletti, ha patteggiato 11 mesi di reclusione per ricettazione e un mese e 10 giorni, convertiti in 1.147 euro di multa, per la violazione della legge contro il doping (punibilità di chi procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l’utilizzo di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive che non siano giustificati da condizioni patologiche e siano idonei a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti).


Respinte le eccezioni sollevate dalla difesa, il giudice monocratico ha fissato l’inizio del dibattimento per altri tre indagati, per il 29 gennaio 2010. Si tratta di Flavio Barazza, 39enne di Sacile difeso dall’avvocato Leopoldo Da Ros; Gianni Coselli, 47enne di Treviso difeso dall’avvocato Piero Cucchisi; Daniele Orlando, 29enne di Spilimbergo, difeso dall’avvocato Paolo Sansonetti. Per Loris Boer, 40enne di Pordenone, difeso dall’avvocato Andrea Ardizzoni, è stato chiesto il rito abbreviato condizionato, fissato per il 26 febbraio 2010.


Secondo l’ipotesi accusatoria, Orlando avrebbe ricevuto nandrolone (uno steroide anabolizzante) da Basso; quest’ultimo avrebbe acquistato la sostanza via Internet e venduta a Orlando. Boer avrebbe acquistato nandrolone da soggetti non identificati; Coselli non avrebbe acquistato alcunché, ma si sarebbe adoperato nel fare acquistare da soggetti di sua conoscenza confezioni di anabolizzante; Barazza è accusato di avere ricevuto o acquistato da soggetti non identificati confezioni di anabolizzanti e insulina; Moretti, infine, è accusato di avere acquistato o ricevuto da soggetti non identificati confezioni di anabolizzanti.


Da sottolineare, infine, che l’assunzione di anabolizzanti non è reato. Lo è, invece, ricettare qualsiasi materiale vietato.

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