Cucina da campo in dono alla Cri della Val di Susa «Nel 1976 ci aiutarono»

casarsa
Ristodom, società di Casarsa leader nella vendita di attrezzature professionali per la ristorazione, ha donato alla Croce rossa della Val di Susa apparecchiature per l’allestimento di una cucina adibita a refettorio per il personale sanitario impiegato nell’emergenza coronavirus. «La scorsa settimana – riferisce il titolare Stefano Carnielli –, abbiamo ricevuto la richiesta dalla Croce rossa del Piemonte di un supporto per l’allestimento di una cucina che, predisposta in tempi record, andrà a fare da appoggio a un dormitorio riservato al personale medico-sanitario in prima linea nell’emergenza virus». La risposta dell’azienda è stata immediata: «In sole 72 ore – prosegue Carnielli –, grazie anche al supporto di un partner trevigiano, abbiamo predisposto tutto l’occorrente. Alcune apparecchiature erano già disponibili nei nostri magazzini di Casarsa, mentre gli altri macchinari sono stati prodotti in tempi molto rapidi». Giovedì, due mezzi ella Croce rossa sono andati nella sede dell’azienda, hanno caricato la fornitura e sono partiti alla volta del Piemonte. L’obiettivo è quello di fare partire la cucina già oggi: «Sarebbe una gioia – sottolinea il titolare – sapere che anche per lo staff medico ci possa essere un momento conviviale nella giornata di Pasqua». La scelta di donare la cucina è stata presa dal titolare anche ricordando l’aiuto arrivato per il terremoto: «Come ben sappiamo – dice – nel 1976 la nostra regione fu devastata dal terremoto. Il ricordo di tutti gli aiuti ricevuti da tutta Italia mi ha spinto a essere parte attiva nell’aiutare il Piemonte, sferzato pesantemente da questa emergenza. Il pensiero, poi, che in tempi ordinari la cucina venga utilizzata per preparare pasti caldi per i meno fortunati, ha dato un valore aggiunto a questo gesto di solidarietà che sia io sia i miei 20 dipendenti abbracciamo in toto. Il mio augurio è che anche altri imprenditori come me possano adoperarsi per sostenere le aree maggiormente colpite». —
D.S.
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