Covid-19, altri tre decessi in Fvg: 90 i nuovi casi, calano i ricoveri in Intensiva ma anche i tamponi

UDINE. Aggiornamento delle 20. Quattordici operatori del Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano sono stati rovati positivi - lunedì 19 ottobre - al Covid-19: un medico radioterapista, 9 tecnici di radioterapia, un dirigente della fisica sanitaria, un tecnico tirocinante, un biologo di laboratori e un collaboratore di ricerca. Ecco l'articolo.
Aggiornamento delle 19.30. La pandemia provocata dal Covid-19 non ha risparmiato la comunità e il territorio comunale di Pulfero, che piange una morte dovuta al coronavirus.
La vittima è una persona anziana, di 93 anni, che è deceduta lunedì 19 ottobre nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, dove era stata ricoverata alcuni giorni fa dopo l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Qui per approfondire.
Aggiornamento delle 17.30. La settimana in Friuli Venezia Giulia si apre con tre decessi, 90 contagi, ma ben pochi tamponi, almeno stando agli standard cui siamo stati abituati nelle ultime settimane in regione con medie di almeno 5 mila test quotidiani.
Anche tenendo in considerazione il fatto che, tradizionalmente, il dato di lunedì, quasi sempre riferito alla domenica, è il più basso della settimana, infatti, i mille 281 tamponi effettuati ieri fanno schizzare la percentuale di positivi al 7%. Certo, la cifra è parziale e il trend va analizzato lungo almeno l’asse settimanale, ma quello di lunedì è comunque un parziale non banale.
Le tre persone scomparse nella giornata di lunedì 19 ottobre e affette da coronavirus sono state una 93enne residente a Pulfero e un’84enne di Valvasone – entrambe ricoverate nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine – oltre a un 77enne di Monfalcone che, invece, prima del decesso è stato per diversi giorni un paziente del reparto di Terapia intensiva.
Entrando nei dettagli dei nuovi casi di lunedì, quindi, va sottolineato come dei 90 contagiati 44 risultino nell’ex provincia di Trieste, 20 in quella di Pordenone, 16 in quella di Udine e 9 in quella di Gorizia cui si somma un positivo residente fuori regione.
Le persone risultate contagiate dal virus in regione dall’inizio della pandemia – che per il Friuli Venezia Giulia si fa risalire al 29 febbraio data del primo contagio ufficiale in regione – ammontano pertanto, in tutto, a 6 mila 505, di cui 2 mila 157 a Trieste, 2 mila 251 a Udine, mille 381 a Pordenone e 679 a Gorizia, alle quali si aggiungono 37 persone residenti fuori regione.
I casi attuali di infezione sono 2 mila 199. Scendono a 13 – uno in meno del dato comunicato domenica – i pazienti in cura in Terapia intensiva, mentre salgono a 62 – in aumento di sei unità – i ricoverati in altri reparti. Con i tre decessi di ieri, quindi, complessivamente le persone scomparse da inizio emergenza in Friuli Venezia Giulia ammontano a 364, con la seguente suddivisione territoriale: 199 a Trieste, 81 a Udine, 74 a Pordenone e 10 a Gorizia. I totalmente guariti sono 3 mila 942, i clinicamente guariti – cioè coloro che sono ormai senza sintomi, ma ancora prive del tampone di verifica – 31 e le persone in isolamento 2 mila 93.
Nel dettaglio, per quel che riguarda le residenze per anziani, si registra la positività al Covid di una donna del 1933 ospite dell’Asp di Tolmezzo, mentre si segnala un focolaio nella struttura mista residenziale e semi-residenziale per disabili di Ragogna dove sono stati rilevati dieci casi tra operatori e ospiti.
Sul fronte delle scuole, sono stati trovati positivi al tampone un’educatrice della scuola primaria di Vajont dell’Istituto comprensivo Turoldo, un corsista dello Ial di Trieste, due alunni dell’European school del capoluogo regionale e due focolai familiari (con figli in età scolare) nei Comuni di Gradisca d’Isonzo e Martignacco. Da annotare infine, come comunicato dall’Azienda Friuli Centrale, anche la positività di due operatori sanitari dell’ospedale di Palmanova.
Aggiornamento delle 16.40. L'Austria registra una crescita accelerata dei contagi da Covid-19, doppia rispetto all'Italia. Nessuna emergenza, per il momento, perché il sistema sanitario (leggi: posti letto in ospedale e nelle terapie intensive) regge bene ed è lontano dalla saturazione. Ma la situazione potrebbe peggiorare rapidamente: negli ultimi giorni è cresciuto in modo allarmante il numero dei nuovi contagi (ieri 1.121 in 24 ore) e continuando di questo passo – dicono gli esperti – in dicembre si potrebbe arrivare ai 6.000 casi al giorno. Ecco i particolari.
Aggiornamento delle 16. L'Azienda sanitaria Friuli Centrale ha comunicato che si sono verificate due positività tra operatori sanitari all'ospedale di Palmanova.
"Analogamente agli altri casi, anche in questa situazione - informa Asu Fc -, sono state immediatamente attivate le procedure aziendali di sanificazione degli ambienti e di tracciamento e attivazione della sorveglianza dei contatti, siano essi dipendenti come pure utenti, con il coinvolgimento del rischio infettivo aziendale". Qui l'articolo.
Aggiornamento delle 15. Stop agli sport di contatto a livello amatoriale, divieto anche per le gare dilettantistiche in ambito provinciale. Ma è possibile, per chi pratica uno sport come il basket, il calcio o la pallavolo, nell'ambito di una società sportiva, continuare ad allenarsi a livello individuale e fare training con i compagni di squadra evitando però il contatto e dunque di fare "partitelle" o sessioni di gioco con gli altri.
Non vengono toccate le partite e le gare sportive a livello regionale e nazionale per professionisti e dilettanti.
Ma in concreto, cosa significa? Ecco i dettagli.
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