Così la Carnia sta perdendo l’effetto Giro

Promozione zero, manifestazioni saltate, Panoramica chiusa: gli affari non decollano nonostante la fama dello Zoncolan
Ovaro (Udine) 31 Maggio 2014. Ciclismo. 97 Giro d' Italia . 20 Tappa Maniago-Monte Zoncolan. Quintana all' arrivo Telefoto Copyright Agenzia Foto Petrussi - Diego Petrussi
Ovaro (Udine) 31 Maggio 2014. Ciclismo. 97 Giro d' Italia . 20 Tappa Maniago-Monte Zoncolan. Quintana all' arrivo Telefoto Copyright Agenzia Foto Petrussi - Diego Petrussi

TOLMEZZO. Le centomila persone che il 31 maggio hanno assistito alla penultima tappa del Giro d’Italia sono ormai lontane. Così come i milioni di telespettatori che in tutto il mondo sono rimasti incollati davanti alla tv per assistere al finale della tappa, alla cavalcata sulle montagne carniche. Chi si attendeva infatti nei mesi successivi la consacrazione per il turismo in Carnia 2.0, quello cioè strainato dallo sport, deve rifare i conti. I risultati sono stati assolutamente lontani dalle aspettative.

E quel che è peggio, in queste ultime settimane d’estate si sono poste le basi perchè questo flop continui anche negli anni prossimi. I risultati della ricerca diffusa sabato sul turismo montano in Italia, con gli operatori del settore che rilevano in Carnia un calo delle presenze fino quasi al 20 per cento, ne sono la conferma. Così non va, e lo ha detto, usando toni piuttosto duri, anche l’assessore regionale al turismo, Sergio Bolzonello.

Campagna promozionale Partiamo dalla coda. I grandi eventi dello sport, e in questo caso del ciclismo, in tutto il mondo trainano il turismo. In Francia, in Piemonte, sulle Dolomiti, persino in nazioni non certo culla delle due ruote come Austria e Germania questo ormai accade. In Carnia no. Perchè? Semplice. Il Friuli non aggredisce i mercati. Non va a prendersi i clienti a casa, come fanno i concorrenti. Un esempio? Nei giorni scorsi a Fridrichshafen in Germania e a Padova si sono radunati gli appassionati di bici di tutto il mondo per i festival europeo e italiano della bici. In vetrina le bici di tutto il mondo, le novità tecnologiche.

Con le mete dei ciclisti di tutta Europa che hanno fatto promozione. La montagna friulana, quella che propone agli appassionati il Kaiser Zoncolan, la salita più dura d’Europa? Assente. Non giustificata. E la stessa cosa avviene puntualmente durante l’inverno in tutte le fiere mondiali del turismo. Non c’è programmazione. E non si rimedia nemmeno sul web, la nuova frontiera, dove i nostri operatori, ma anche Turismo Fvg, braccio operativo della Regione per il settore, sono sostanzialmente assenti. E se il tuirsta non te lo vai a cercare sceglie altre mete. Anche perchè, è inutile nasconderlo, il panorama della ricettività alberghiera in alto Friuli non è certo da mille e una notte.

Panoramica chiusa Eppure il turista poi rincorre in Friuli mete uniche, da sogno. La scalata allo Zoncolan ormai viene messa nel mirino dagli appassionati di tutto il mondo. Prima o poi una capatina in Carnia per affrontare il mostro la fanno. Magari vanno su internet a cercare offerte, proposte degli alberghi, pacchetti turistici e trovano qualcosa più dello zero. E la Panoramica delle vette? È ormai uno delle mete da visitare per i ciclisti e i motociclisti di tutta Europa.

Ma, come si sa, per una piccola frana i sette chilometri mozzafiato a cavallo dei duemila metri sul massiccio del Crostis, sono chiusi da...l’anno scorso. E meno male che Enzo Cainero, il patron delle tappe friulane del Giro e l’assessore Bolzonello stanno lavorando da tempo con Rcs per portare, dopo la beffa del 2011, la corsa rosa sulla Panoramica, magari già del 2016 dopo la sistemazione e l’asfaltatura della strada.

Ma la Carnia non può continuare ad aspettare ad anni alterni (ed è già un miracolo organizzativo) l’arrivo del Giro d’Italia e i milioni di spettatori in tutto il mondo che questo porta. Deve sfruttare questa vetrina, magari sistemando sulle strade una segnaletica fatta ad hoc per gli appassionati. C’è in tutte le località del mondo, in Carnia c’è solo sul Crostis.

Niente Carnia Classic Oppure organizzando una gran fondo ciclistica, come fanno tutte le località simbolo del grande ciclismo, per portare gli appassionati a pedalare sulle salite dei campioni. C’era la Carnia Classic, organizzata dalla Carnia Bike, ma quest’anno la manifestazione è saltata per difficoltà organizzative e carenza di sponsor. E così nemmeno i mille-duemila iscritti con almeno altrettanti familiari al seguito hanno dato ossigeno per alcuni giorni agli alberghi della Carnia.

Un disastro. Il solito disastro all’italiana verrebbe da dire. Meglio (o peggio) alla friulana. Perchè il Piemonte, la Toscana, la Lombardia, le dolomiti sono in Italia. E là le cose funzionano.

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