Coronavirus, cambio di orari per i supermercati: Coop chiude tutto la domenica, Despar e Conad riducono l’orario

È alle porte una ulteriore stretta per la grande distribuzione nelle modalità di apertura domenicale, in queste settimane di emergenza sanitaria. Un giro di vite voluto dagli stessi big per poter sanificare gli ambienti di lavoro e dare un riposo ai dipendenti che sono sotto pressione, lavorando in condizioni obiettivamente difficili.
I leader del settore hanno chiesto al Governo di adottare una misura comune, ma per il momento una decisione definitiva non è stata presa. In ogni caso Coop Alleanza 3.0, in autonomia, ha optato per la chiusura totale degli oltre 1.100 punti vendita (ce ne sono decine in Friuli Venezia Giulia) per le prossime due domeniche, 22 e 29 marzo.
«La riteniamo una misura doverosa - si legge in una nota dei vertici Coop - per contribuire a limitare le presenze per strada diluendo gli acquisti delle famiglie durante i giorni feriali della settimana e impedendone la concentrazione durante la domenica e, contemporaneamente per venire incontro alle necessità dei colleghi che operano nei punti vendita e che potranno così ottenere una pausa in grado anche di attenuare la tensione di queste settimane». Inoltre gli oltre 400 negozi dei territori in cui opera Coop Alleanza 3.0 da domani, giovedì 19 fino al 29 marzo, chiuderanno anticipatamente alle 19.30.
Misure simili quelle decise da Despar, che in Friuli conta innumerevoli negozi. «Razionalizzeremo le aperture - spiega l’Ad Francesco Montalvo - che la domenica sono già rarefatte rispetto ai giorni feriali. Inoltre, probabilmente, ridurremo l’orario di apertura, facendo solo mezza giornata. Siamo un servizio di pubblica utilità e dobbiamo tenere in considerazione le esigenze della gente, ma ovviamente anche quelle dei nostri dipendenti che hanno certo necessità di un po’ di riposo».
Conad, presente nel centro commerciale Città Fiera, ha optato per un taglio dell’orario di apertura. «Lavoreremo dalle 8.30 alle 13 sia questa domenica che la prossima - annuncia il responsabile Paolo Moretto -. Attendiamo un pronunciamento del Governo, vorremmo un provvedimento che valga per tutti, perchè riteniamo che le esigenze siano le medesime. Noi comunque domenica provvederemo anche a sanificare tutto il supermercato udinese».
Intanto le associazioni di commercianti fanno la “lista” di richieste alle amministrazioni pubbliche, vista l’eccezionalità del momento. Dal sostegno ai Confidi all’azzeramento dei tributi locali, dalla semplificazione burocratica ai finanziamenti a fondo perduto, fino al credito di imposta esteso agli affitti. Sono le richieste di Confcommercio Fvg alla Regione per il contenimento dei danni all’economia prodotti dalla diffusione del coronavirus.
A firma del presidente Giovanni Da Pozzo e del direttore Massimo Giordano, l’associazione ha consegnato agli assessori competenti un documento contenente un elenco di misure urgenti straordinarie a sostegno delle imprese colpite dagli effetti del Covid-19. «Servono interventi immediati – sottolineano i presidenti provinciali Da Pozzo, Gianluca Madriz, Alberto Marchiori e Antonio Paoletti – per evitare il rischio di perdere una parte importante nel tessuto imprenditoriale locale». Analoga azione da parte di Confesercenti che, attraverso il suo direttore Alberto Cicuta, chiede azioni immediate e urgenti alla Regione, in grado di sostenere le attività economiche dei settori commercio, turismo e terziario colpite in maniera consistente dall’emergenza.
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