Coro delle voci bianche: rimpatriata dopo 40 anni

Gemona: il gruppo “I pronipoti” a caccia di foto e testimonianze della loro storia E non manca il ricordo dei quattro piccoli coristi morti nel terremoto di 37 anni fa

GEMONA. A distanza di più di 40 anni dalla sua nascita, il Piccolo Coro de “I pronipoti” torna alla ribalta. Un gruppo di già voci bianche, infatti, lancia un appello per riunire tutti i suoi componenti: la cena organizzata per giugno, sarà anche l’occasione per raccogliere foto e testimonianze del tempo, affinchè la memoria di questo pezzo di storia gemonese non vada dispersa. «Sono passati molti anni – sospira Enrico Ferrarese, circondato da alcuni degli ex-colleghi, con i quali ha lanciato questa iniziativa -, ma lo spirito e l’entusiasmo sono ancora vivissimi. Dal 1970 al 1990, il coro ha accolto nelle sue file un paio di centinaia di bambini, rappresentando un importante luogo di crescita e socialità, soprattutto negli anni del post-terremoto, durante i quali la comunità era inevitabilmente ferita e in parte disgregata. Oltre a reincontrarci, la nostra intenzione è quella di ricostruire un tassello della nostra storia, grazie a foto, vecchi articoli, testimonianze di coloro che ne facevano parte».

Non è da escludere una futura raccolta, se il materiale sarà consistente, fanno sapere dal gruppo. Nato e cresciuto grazie alla passione di Cecilia Disetti, professoressa di musica e alla determinazione del presidente Angelo Santarossa, che prestarono sempre volontariamente la propria opera, il coro scandì vari momenti della storia di Gemona e non solo. «Lo scopo primario era quello di tenere vicino i bambini (dai 4 ai 13 anni, fino alla fatidica “coppa”) e insegnare loro a stare insieme, a crescere rispettandosi l’un l’altro e volendosi bene», chiarisce la maestra Cecilia. Al primo incontro, si erano presentati 60 piccoli aspiranti coristi e poi si fece una selezione; le prove si facevano in una casa privata, un’ora a settimana, poi al centro Salcons. Le ex-voci bianche ricordano con nostalgia il loro cavallo di battaglia “Ce biele iè Glemone” di Giorgin e le frequenti uscite, sia in tutto il Friuli, sia fuori porta, sempre assistiti dalla loro “seconda mamma”, come loro la definiscono, Franca Londero (Franchina), moglie del presidente.

Dal recital-musical “Cristo uomo nuovo”, alle esibizioni al Teatro Nuovo di Torino e a Telefriuli, fino alla tournée di 20 giorni in Cecoslovacchia, ospiti ancor più speciali perchè reduci del sisma del 1976, a causa del quale il coro perse 4 piccoli componenti.

Nonostante l’immane dolore, dopo il terremoto, si continuò a cantare in una baracca di fortuna offerta dai frati di Sant’Antonio, riprendendo le esibizioni nello stesso settembre. Ora, l’appuntamento è per il 15 giugno, all’hotel Willy, ore 19.30 (info: pronipoti@libero.it e fb).

Giusy Gubiani

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