Cordoglio per Roberto De Luca: ideò il free press “Città Nostra”

Imprenditore, sessant’anni, cordenonese d’adozione, era uno dei titolari di Grafoteca Group. Da un anno combatteva contro una malattia autoimmune. Non ancora fissata la data delle esequie

CORDENONS. L'imprenditoria pordenonese piange la morte di Roberto De Luca, 60 anni, residente a Cordenons.

Negli anni Ottanta fu l'inventore del “Città Nostra”, primo free press di annunci della provincia; sue anche le sagome stampate dei disegni del noto illustratore Ugo Furlan nell’ambito del progetto di abbellimento della pediatria all’ospedale di Pordenone.

De Luca si è spento lunedì all'ospedale di Udine, dov’era ricoverato dalla fine di aprile per un intervento. Da un anno combatteva contro una malattia autoimmune. Lascia nel dolore la moglie Lucia Corbacchia e i figli Erica ed Emanuele.

Il lavoro. Numerosi i clienti e gli amici che lo ricordano per la sua battuta sempre pronta, il suo essere instancabile nel lavoro e sempre disponibile con tutti.

Trevigiano d’origine, pordenonese di adozione, De Luca era uno dei titolari, assieme alla moglie e al socio Paolo Nosella, di Grafoteca Group, azienda nata nel 1992 a Pordenone e successivamente trasferitasi nella zona artigianale di Chiavornicco, che opera nel settore della grafica e stampa digitale per enti pubblici, privati e associazioni.

Tra le collaborazione storiche quella con Cinemazero. I primi passi nel settore De Luca li aveva mossi, assieme alla moglie, negli anni Ottanta avviando uno studio in casa.

Dalla casa all’azienda il passo era stato breve. Un lavoro che amava a tal punto da trascorrere nottate pur di andare incontro alle richieste dei clienti. Sino all’ultimo aveva voluto esserci per loro, nonostante la malattia debilitasse sempre più il suo fisico.

Il ricordo. «L’intervento che tanto aveva atteso era riuscito e tutto era pronto per il suo rientro a casa – racconta commosso Nosella – Roberto lascia un grande vuoto. Per me era un fratello». A casa lo attendeva il matrimonio della figlia, che si sarebbe dovuto celebrare sabato.

«Roberto aveva un bel modo di fare con le persone: il caffè era sempre pronto per chi ci veniva a trovare – aggiunge Nosella – Per lui prima che clienti erano degli amici».

Tra questi anche Ugo Furlan, il quale sui social ieri ha scritto: «Se n’è andato un grandissimo amico. Il male che ce l’ha portato via non riuscirà a togliermi dalla mente le risate che abbiamo fatto insieme, ogni volta che ci vedevamo in Grafoteca, facendo finta di lavorare. È così che voglio ricordarlo quando ha inventato il termine “ugate” per le stupidate che ogni tanto combinavo sul lavoro e che lui riusciva a notare, evitando di farmi fare delle figuracce coi clienti».

Negli anni Novanta Furlan fu il primo in zona ad acquistare un Macintosh. «Convinsi anche Roberto a farlo – ricorda l'artista - Fondammo anche un gruppo di appassionati del genere, il Mele e topi. Conoscevo Roberto da quarant’anni e non ha mai smesso di sorprendermi per la sua grinta: l'ha dimostrata fino all'ultimo, con il sorriso».

I funerali saranno celebratu nella parrocchiale di San Pietro a Sclavons. La data non è stata ancora fissata.

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