Cordenons non ha ancora sciolto le riserve su Pordenone

Approvato in consiglio un ordine del giorno che chiede di abbassare da 40 mila a 20 mila il limite di abitanti

CORDENONS. A Cordenons la discussione sulle Uti si è iniziata ufficialmente giovedì, in consiglio comunale. Ma la coalizione del sindaco Mario Ongaro presenta diversi distinguo al suo interno. Il nodo da sciogliere è “con” o “senza” Pordenone: mentre Ongaro (assente giustificato dalla discussione) pare caldeggiare il conurbamento, nel suo partito, la Lega Nord, non la pensano allo stesso modo.

A dire un no secco all’Unione con Pordenone è Riccardo Del Pup, segretario di Fi e presidente del consiglio, che, per salvare identità e ruolo di Cordenons, è orientato a guardare a San Quirino e Roveredo in Piano. Franco Vampa (lista omonima) strizza l’occhio al capoluogo, mentre il Pdl fa sapere «di avere le idee chiare», ma si riserva di esprimerle in un tavolo di confronto. Il quale non c’è ancora stato.

In consiglio il dibattito ha preso il via dall’ordine del giorno della stessa maggioranza con cui il Comune chiederà alla Regione la revisione della legge, abbassando il limite di abitanti delle Uti da 40 mila a 20 mila. Il documento è passato con i voti favorevoli della coalizione.

E’ stato cassato invece (con l'astensione di Vampa e Roberto Bomben di Fi) l’ordine del giorno delle minoranze che chiedevano di essere coinvolte nel confronto sulla scelta da prendere, istituendo una commissione consiliare sul modello di quella di San Quirino.

A Cordenons, però, non è ancora chiaro quali tavoli di confronto saranno creati. Intanto giovedì in consiglio c’è stato il braccio di ferro tra Del Pup e il Pd. «La Regione – ha detto il forzista – con l’Uti Noncello va a premiare Pordenone, per compensare il fatto di avere penalizzatto la nostra provincia a vantaggio di Udine e Trieste. Ma lo fa a danno di altri Comuni. Il Pd di Cordenons ha già svenduto la città: di questo ne risponderà ai cittadini in campagna elettorale nel 2016».

«Il centrodestra cordenonese – ha ribattuto Gianni Ghiani, segretario e consigliere del Pd – sta andando avanti sulla base di vecchie rivalità tra Cordenons e Pordenone e non è preparato sulla legge. Il peso di Cordenons dipende da quanti Comuni vorranno entrare nell’Uti Noncello e da come sarà redatto lo statuto. Per questo è indispensabile essere propositivi, cosa che questo centrodestra non è».

Ma distinguo esisterebbero anche tra le forze di centrosinistra.

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