Coperte 50 supplenze tra primarie e infanzia Sostegno “scoperto”

Una cinquantina di contratti di supplenza annuale 2019-20 assegnati nelle scuole primarie e sezioni d’infanzia, ieri mattina, dall’ex Provveditorato a Pordenone alle maestre precarie abilitate: sono rimasti oltre cento “spezzoni” orari e cattedre senza titolare.
Il problema si ripete nei vari ordini dell’istruzione nel Friuli occidentale: tanti posti di lavoro vacanti e pochi supplenti nelle graduatorie Gae a esaurimento.
«Le scuole potranno cercare i supplenti dal 15 o 16 settembre, con la “liberatoria” dell’ex Provveditorato – ha anticipato Mario Bellomo sindacalista Flc-Cgil –. Ci sono decine di “spezzoni” orari e posti vacanti anche di sostegno all’handicap. Il rischio è quello delle graduatorie esaurite dei supplenti. Gli istituti comprensivi nella Pedemontana saranno in difficoltà e attingeranno alle liste dei Mad, cioè dei neolaureati o diplomati che si sono messi a disposizione per supplenze».
La maratona delle nomine dei supplenti a scuola ripartirà nei singoli istituti. «L’emergenza da tamponare è quella del sostegno agli alunni disabili – ha confermato Bellomo –. Ci sono istituti come nella Bassa pordenonese che hanno oltre 60 casi di alunni certificati e soltanto una decina di insegnanti di sostegno all’handicap in organico». Le lezioni sono partite con orario ridotto, ma il tempo-scuola in aula dovrà andare a regime nei prossimi sette giorni. «La spada di Damocle è quella dei possibili licenziamenti di oltre 300 maestre diplomate magistrali in corso d’anno scolastico – ha proseguito Bellomo –. Se dovesse succedere, le docenti assunte a tempo determinato e anche in ruolo sarebbero declassate».
La prima raffica di sentenze di merito era partita per 67 insegnanti precari e di ruolo nel 2018: sentenze negative della Corte d’appello di Trieste che erano arrivate all’Ufficio scolastico di Pordenone. In dicembre 2017 era arrivata l’amara sorpresa dell’espulsione delle maestre, anche di ruolo in base alla sentenza del Consiglio di Stato e la procedura dei licenziamenti è stata interrotta dal concorso-sanatoria 2019 e dai ricorsi incrociati. Ma il caso non è chiuso. –
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto