Contributi regionali a fondo perduto: assegni da 1.400 euro per bar e negozi

Bini sta limando il provvedimento complessivo da 34 milioni, per avere i fondi basterà presentare un’autocertificazione

UDINE. Contributi a fondo perduto per quasi 30 mila partite Iva del Friuli Venezia Giulia. Assegni variabili da 500 a 5 mila euro – una tantum e spendibili come si ritiene più opportuno – che arriveranno, nelle intenzioni della Regione, tra inizio e metà giugno nelle casse delle imprese friulane.

L’assessore Sergio Bini, infatti, sta limando il provvedimento che dovrebbe passare in giunta la prossima settimana e attraverso il quale la Regione stanzierà un ammontare di più o meno 34 milioni di euro di fondi del proprio bilancio a favore delle aziende del Friuli Venezia Giulia che hanno subito una perdita di fatturato a causa dell’impatto legato alla diffusione del coronavirus.

IL PROVVEDIMENTO

La manovra di Bini è stata presentata a fine aprile alle categorie economiche e dovrebbe valere un milione in più rispetto ai 33 originariamente preventivati, di cui 6 figli del risparmio registrato sul contributo del 20% concesso agli esercenti commerciali sui canoni di affitto di marzo e che sarà liquidato, stando a quanto comunicato in questi giorni, a partire dalla prossima settimana.

L’entità dell’assegno sarà differenziato a seconda delle categorie, mentre le procedure di accesso alle risorse a fondo perduto saranno semplificate, telematiche e basate sull’autocertificazione. I beneficiari dovranno avere sede legale e operativa in Friuli Venezia Giulia. In caso di più attività in un’unica sede, il contributo andrà a quella più consistente e, con riferimento agli alberghi, non sono previsti contributi per chi deciderà di restare chiuso per la stagione estiva.

L’iter di definizione della norma ha impiegato un po’ più di tempo, rispetto al previsto, sia perchè la giunta ha deciso, nei fatti, di allineare la proposta di Bini alla legge di Pierpaolo Roberti che taglia le tasse come la Tari e la Tosap, sia perché si è attesa la copertura, con relativa variazione di bilancio, ufficializzata mercoledì 13 maggio.

La prossima settimana, pertanto, la delibera verrà approvata in prima versione dalla giunta, quindi passerà alla Commissione competente e ritornerà, la settimana successiva, nelle mani dell’esecutivo per il suo definitivo via libera da parte dei rappresentanti di maggioranza.

L’ELENCO DEI BENEFICIARI

L’assessore alle Attività produttive ha già presentato ai gruppi di maggioranza la “bozza” da portare in giunta e che contiene tipologie di aziende beneficiarie e relativo stanziamento per singola impresa. Come bozza, quindi, i dettagli possono essere ancora suscettibili di modifica per quanto il paniere pare essere stato ormai quasi definito.

La tranche di aiuti più sostanziosa dovrebbe riguardare, in primis, gli alberghi fino a 50 stanze – escludendo perciò quelli di grandi dimensioni – che potranno usufruire di un contributo a fondo perduto da 4 mila euro.

La stessa cifra, inoltre, pare sarà destinata anche camping, villaggi vacanze e marine, mentre qualcosa in meno – si dice che l’ammontare si aggiri sui 3 mila euro – verrà stanziato a favore dei parchi tematici presenti in Friuli Venezia Giulia.

Il macro-comparto legato ad agriturismi, bad&breakfast, rifugi alpini, agenzie di viaggio e tour operator, inoltre, dovrebbe ottenere un assegno da mille e 400 euro a impresa. Una disponibilità economica, questa, che sembra essere anche quella stanziata a favore di bar, ristoranti, trattorie e osterie, così come per chi lavora nel mondo dei servizi alla persona – dalle parrucchiere alle estetiste tanto per citare alcuni esempi – e al commercio al dettaglio, cioè i negozi, esclusi quelli rimasti aperti durante le settimane di lockdown.

La Regione, infine, pare orientata a erogare un contributo da 500 euro per le guide e gli accompagnatori turistici che sale a 700 per i taxi, i noleggi con conducente e il commercio ambulante – a eccezione degli alimentari che hanno lavorato regolarmente nel corso degli ultimi due mesi – e diventa di mille 400 per il trasporto non di linea.

ITER E TEMPI

Se tutto andrà come previsto dalla giunta, l’intenzione della Regione è quella di avviare il ricevimento delle domande a fine mese. Molto probabilmente si scaglioneranno i giorni a seconda della tipologia di partita Iva, in modo tale da non correre il rischio di intasare, come peraltro avvenuto nel recente passato, il sistema informatico. Il meccanismo, come accennato, sarà semplicissimo.

Non ci sarà bisogno di presentare bilanci oppure altri documenti, ma basterà una semplice autocertificazione in cui attestare di aver subito un taglio del proprio fatturato, a causa delle chiusure imposte dal Governo per contrastare la diffusione del Covid-19, e ottenere il contributo relativo alla propria categoria.


 

Argomenti:coronavirus

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto