Contributi prima casa: migliaia di domande per acquisto e recupero. Ecco come funziona

UDINE. È corsa al contributo regionale per l’acquisto e ristrutturazione della prima casa. Lo scorso anno Mediocredito ha ricevuto 3.216 richieste di contributo di edilizia agevolata per l’acquisto e il recupero dell’abitazione non di lusso.
Il dato semestrale è quadruplicato passando dalle 615 registrate l’anno precedente a 2.600 domande ricevute da luglio a dicembre scorsi.
L’impennata è legata alla modifica delle legge introdotta dalla giunta Fedriga che elimina l’obbligo di ristrutturazione dell’immobile acquistato.
La giunta Serracchiani aveva legato la ristrutturazione all’acquisto per recuperare il patrimonio privato dismesso, che non ha molto mercato, e per evitare il consumo di suolo. Un requisito che non tutti erano in grado di vantare ecco perché l’amministrazione di centrodestra ha deciso di ampliare la platea dando la possibilità a chi ha un reddito familiare fino a 30 mila euro e risiede da 5 anni in Friuli Venezia Giulia di ottenere un contributo a fondo perduto pari a 13 mila euro per l’acquisto della prima casa.
La cifra sale a 15 mila euro se l’immobile viene ristrutturato. Il solo recupero di un immobile, invece, dà diritto a 8 mila euro. Possono accedere al contributo anche i cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo o di durata non inferiore a un anno purché negli otto anni precedenti siano stati anagraficamente residenti in regione per almeno cinque anni anche non continuativi.
«Le modifiche che abbiamo apportato hanno colto nel segno» commenta l’assessore alle Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, facendo notare che tra le 3.216 domande ricevute lo scorso anno ci sono anche le 800 bloccate in passato al Mediocredito perché non prevedevano la ristrutturazione contestuale all’acquisto dell’immobile.
«Erano rimaste nel limbo – continua l’assessore –, ai titolari delle domande avevamo concesso otto mesi per riconvertile». Come in passato chi riceve il contributo regionale deve impegnarsi a non cedere l’alloggio nei cinque anni successivi. Pizzimenti ricorda che la corsa al contributo regionale sta movimentando il mercato immobiliare in crisi ormai da troppo tempo.
Analoga la valutazione del presidente regionale della Fiaip, Leonardo Piccoli: «In questa regione – afferma – la voglia di casa è tornata al centro degli interessi collettivi, in particolare delle giovani coppie e questo “sentiment” ci induce a guardare positivamente l’intero comparto».
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