Contratti di solidarietà per 6 mesi alla Graphistudio

Arba, l’azienda conta 180 dipendenti, la gran parte dei quali sono donne Il provvedimento interessa soltanto alcuni reparti. Previsti esuberi

ARBA. Calo del fatturato ed esuberi tra i 180 dipendenti della Graphistudio di Arba, leader mondiale della fotografia digitale: a maggio scattano i contratti di solidarietà per sei mesi. La crisi del settore, che affonda le radici nel 2012, si è fatta sentire anche all’interno di una delle aziende più importanti della Pedemontana maniaghese e spilimberghese, nella quale la gran parte dell’organico è composta da donne. Una realtà che continua a rappresentare uno dei fiori all’occhiello del territorio e a puntare sulla qualità dei prodotti realizzati, ma ora costretta a fare i conti con una situazione di criticità che ha imposto il ricorso agli ammortizzatori sociali. Un salvagente necessario per affrontare il quadro che si è determinato e cercare di andare avanti senza mettere mano all’organico.

I contratti di solidarietà, comunque, vengono attivati dinanzi alla presenza di eccedenze: la questione esuberi, quindi, c’è e necessita di essere gestita. Da quanto si è appreso, la solidarietà interesserà solamente alcuni reparti, ossia quelli che maggiormente stanno risentendo del momento di difficoltà. La ricerca di nuove soluzioni per imporsi sui mercati da parte dell’azienda è costante, tant’è che i progetti anche allo stato attuale non mancano: non sono la crisi generale del settore o la concorrenza a frenare i piani che Graphistudio intendere realizzare nel mondo. Lo stabilimento di Arba è stato visitato da importanti realtà: l’anno scorso, per esempio, da una delegazione dei massimi rappresentanti della Fuji film, principale produttrice di carta industriale al mondo. La multinazionale giapponese aveva inviato il presidente Hiroaki Shimosaka, il senior manager per l’Europa Tsuyoshi Yoshioka e i dirigenti italiani Paolo Zerbi e Felice Uchino per illustrare le strategie per il futuro al ceo di Graphistudio Tullio Tramontina e ai soci Enzo Piazza e Maurizio Corazza.

Il sito produttivo è salito anche agli onori delle cronache nazionali: ad attirare l’attenzione il fatto che l’azienda ha abolito gli orari di lavoro. Si conta sull’autogestione dei dipendenti, fatto salvo per l’ambito amministrativo, che è soggetto a orari prestabiliti anche perché deve relazionarsi con banche e uffici. Flessibilità negli orari, ma, al bisogno, pure nelle mansioni.

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