Contraccezione, Puiatti: "La chiave è l’educazione sessuale dei giovani"

PORDENONE. «I dati che arrivano a un anno dall’eliminazione dell’obbligo di esibire la ricetta per ottenere la ellaOne, nome commerciale del farmaco che contiene il principio attivo dell’Ulipristal acetato - spiega Mario Puiatti, presidente dell’Aied -, che finalmente ha allineato l’Italia agli altri Paesi europei, confermano come questa modalità di contraccezione abbia preso piede».
Peraltro evitando alle donne, cosa che accadeva fino al maggio 2015, di peregrinare da un pronto soccorso all’altro per farsela prescrivere, confidando di non incappare in un ginecologo obiettore che l’avrebbe negata, dopo essere state visitate e aver dovuto spiegare perché ritenevano di averne bisogno.
Dal 9 maggio 2015 questo non è più necessario. La pillola può essere acquistata in farmacia, è un medicinale classificato come Sop (Specialità senza obbligo di prescrizione), al prezzo di 26 euro e 90 centesimi a confezione (e ogni confezione ne contiene solo una). A patto di essere maggiorenni.
Il trend sostenuto di vendita, +96% in dieci mesi, una pillola acquistata ogni due minuti, lascia supporre che «venga utilizzata al di là della finalità per cui è nata, ovvero essere una soluzione di “emergenza”, aprendo il campo a considerazioni su quanto ancora si debba fare - prosegue Puiatti - sul fronte dell’informazione e dell’educazione sessuale».
Un tema aperto su cui, in realtà, il governo sta lavorando. «E’ stato attivato un tavolo coinvolgendo il ministero della Salute, dell’Istruzione, Università e Ricerca e alcuni tecnici, tra cui l’Aied - ancora Mario Puiatti - con il compito di predisporre le linee-quadro italiane in tema di educazione alla sessualità.
Spero che concluderemo questo lavoro se non entro la fine di questa legislatura almeno all’inizio della prossima». Comunque sarà, le polemiche - come sempre accade su questi argomenti - non mancheranno.
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