Consegnati i dati dei cellulari di Bossetti

La Eds Tools del Polo tecnologico di Pordenone ha inviato alla Procura l’esito del test sui telefonini del muratore accusato del delitto nel Bergamasco

La svolta nelle indagini sull’uccisione di Yara Gambirasio potrebbe arrivare dal Friuli. Gli specialisti della European data recovery (Eds) Tools – azienda con sede a Udine e laboratorio all’interno del Polo tecnologico di Pordenone – hanno infatti terminato di verificare la memoria dei nove telefoni cellulari in dotazione a Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello sospettato di aver ucciso l’adolescente, consegnati loro esattamente due mesi fa dai carabinieri del Racis.

L’indagine. L’obiettivo del pubblico ministero di Bergamo Letizia Ruggeri è quello di scoprire, attraverso le perizie effettuate dai tecnici pordenonesi sulla memoria remota dei dispositivi, eventuali contatti tra la vittima e l’indagato. E la scelta è caduta sulla Eds Tools non soltanto per l’esperienza ultradecennale in materia, ma soprattutto perchè quella friulana è, a detta dei titolari, l’unica al mondo a riuscire a recuperare i dati anche da apparecchiature non più in uso o disattivate da anni. «Quello che ci differenza dagli altri – ha confermato uno dei proprietari, Piero Milan – è essere riusciti a creare, brevettandolo, un prodotto unico nel suo genere e che va oltre alle capacità delle aziende più moderne, anche di quelle leader israeliane, del settore. Una volta entrati in possesso del chip di funzionamento siamo in grado, infatti, di avere accesso a tutti i dati, in entrata, in uscita e in memoria, dal momento della prima accensione del dispositivo all’attimo in cui questo è stato spento definitivamente. La vera differenza, ed è questo il nostro punto di forza, è che rispetto a tutti gli altri concorrenti noi recuperiamo la memoria anche dei dispositivi non più funzionanti». Come nel caso di sette dei nove apparecchi appartenuti a Bossetti. «Sì, abbiamo recuperato tutto – ha spiegato ancora Milan – consegnadolo agli inquirenti che prenderanno le decisioni più opportune perchè, è bene ribadirlo, noi rivestiamo semplicemente il ruolo di tecnici informatici, certamente non siamo né dei giuristi né dei legali».

L’azienda. La Eds Tools si è inserita all’interno del Polo tecnologico di Pordenone poco più di dodici mesi fa, ma l’azienda – oltre a Milan di proprietà dei fratelli Luca e Marco Marella – rappresenta una sorta di “costola” di un’impresa nata nel 1999 con alle spalle un’esperienza ultradecennale nel mondo della tecnologia e dei sistemi informatici: la Micromanagement Srl. La sede legale e operativa si trova a Udine, in viale Giovanni Paolo II, ma il laboratorio porta impresso il marchio di Pordenone essendo insediato all’interno del Polo di via Roveredo. Tra dipendenti e collaboratori da lavoro a una decina di persone specializzate nel campo delle “emerging technologies” con un occhio particolare alla sicurezza visto che i principali clienti della Eds Tools (e prima della Micromangement) sono, storicamente, forze dell’ordine, governi e gruppi investigativi privati. «L’idea di base è nata dalla considerazione di come – ha concluso Milan – le due principali case produttrici al mondo di software per recupero dati, una russa e una cinese, non facessero formazione e aggiornamento. Partendo, quindi, dall’esperienza pregressa maturata nel campo dei sistemi di sicurezza e di polizia abbiamo sviluppato, lavorandoci per più di un anno, questo prodotto, italianissimo, in grado non soltanto di competere su scala mondiale, ma di rappresentare un modello unico e difficilmente copiabile o ripetibile».

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