Confindustria e Università lanciano il “Lab Village”

Maura Delle Case

Parlare di contaminazione in questo periodo potrà sembrare a qualcuno fuori luogo, ma non c’è definizione migliore per descrivere quel che accadrà all’interno di Uniud Lab Village, il polo della ricerca avanzata che vedrà riuniti, in via Sondrio a Udine, i laboratori universitari e quelli delle imprese. Inaugurato a febbraio, il polo ha ricevuto un ulteriore impulso ieri mattina, a palazzo Torriani, dove la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, e il magnifico rettore Roberto Pinton – presenti – presenti anche Dino Feragotto, vicepresidente di Confindustria con delega all’innovazione e Alessandro Gasparetto, delegato alla ricerca e al trasferimento tecnologico dell’ateneo – hanno firmato un accordo quinquennale per sostenerne lo sviluppo.

La tabella di marcia è già scritta. Il polo andrà a regime entro fine anno con tre nuovi insediamenti che si affiancheranno al Lama (laboratorio di meccatronica avanzata) e al Digi&Met di Danieli Automation. Si tratta della giovane e innovativa start up Ict DataMind srl, del Lab misto DMIF– beanTech, che svilupperà nuove metodologie relative al machine learning e ai data analytics, e del laboratorio dimostrativo (Living Lab) sull’applicazione dell’Intelligenza artificiale ai processi industriali e ai prodotti, realizzato in collaborazione tra Dmif, Digital innovation hub Udine e IP4Fvg. L’obiettivo del polo è integrare il mondo accademico e il mondo dell’industria per definire progettualità congiunte, formative e di ricerca coinvolgendo università, imprese, professionisti, laureandi, neolaureati e dottorandi di ricerca.

«La sfida della competitività del sistema economico territoriale – ha esordito ieri Mareschi Danieli affiancata dal suo vice nonché delegato all’innovazione Dino Feragotto – impone di creare un contatto sempre più stretto tra il mondo universitario e quello industriale». Un contatto nato – come ricordato dalla stessa presidente – nel 1984 con la convenzione quadro tra Confindustria Udine e l’Ateneo del Friuli finalizzata alla crescita del territorio friulano e firmata, allora, dal Cavaliere del lavoro, Andrea Pittini, e dal professor Franco Frilli. «Oggi rinnoviamo quell’accordo, dando nuova linfa e concretezza agli intenti originari» ha rilanciato dal canto suo il rettore Pinton sottolineando l’esigenza di trovare, ancor più nell’attuale momento storico, nuove sinergie e forme di collaborazione tra mondo universitario e industriale.

«Sono necessarie una sempre maggiore integrazione e la creazione di nuovi strumenti sui quali costruire vantaggi competitivi durevoli, basati sulla capacità di innovazione di prodotto, di processo e dell’organizzazione» ha aggiunto Pinton rilevando il vantaggio dato dalla vicinanza fisica tra i luoghi destinati alla didattica accademica, alla ricerca universitaria e alla progettazione industriale: «È una delle condizioni organizzative chiave per accelerare l’innovazione nel territorio della regione Friuli Venezia Giulia».—

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