Condello, inchiesta al capolinea

Droga, dopo il vertice di ieri in procura, sta per chiudersi il caso
Anteprima. Tolmezzo 28 Luglio 2010. Conferenza stampa Carabinieri arresti e sequestro armi.Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine.
Anteprima. Tolmezzo 28 Luglio 2010. Conferenza stampa Carabinieri arresti e sequestro armi.Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima Udine.

TOLMEZZO

Dopo il “fallito” interrogatorio nel quale il luogotenente Condello ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, l’inchiesta sul caso di droga che coinvolge anche l’ex comandante del Norm dei Cc è alle battute conclusive.

Come si è riferito ieri, a breve infatti il procuratore Giancarlo Buonocore e il sostituto Luca Olivotto potrebbero firmare la richiesta al Gip di giudizio immediato. È una scelta processuale che la procura decide quando – come si dice in gergo – si è in presenza dell’evidenza della prova.

Evidentemente i magistrati inquirenti hanno cercato di conoscere la verità di Condello attraverso l’interrogatorio, ma per due volte il carabiniere ha scelto la linea difensiva del silenzio.

Proprio ieri, all’indomani del “fallito” confronto con i Pm, il dirigente della Squadra mobile di Udine che conduce l’inchiesta, Massimiliano Ortolan, ha avuto con gli uomini della sezione antidroga un nuovo incontro info-investigativo alla procura di Tolmezzo. Si stanno valutando gli ultimi elementi prima di decidere come chiudere un’inchiesta che ha portato il luogotenente Condello agli arresti domiciliari con le ipotesi d’accusa di detenzione di droga a fini di cessione oltre che delle altre due ipotesi di concussione e peculato.

Anche ieri, all’esito dell’interrogatorio che si è tenuto in questura a Pordenone – perché Condello è ai domiciliari in quella provincia – i suoi difensori, gli avvocati Davide Zignani e Nicola Cannone, hanno detto che, «vista la delicatezza della vicenda non intendiamo rilasciare alcuna dichiarazione».

Com’è noto, l’inchiesta vede indagato anche il brigadiere Silvio Gianblanco. La richiesta di giudizio immediato seguirà la strada del processo “diretto” in dibattimento, almeno che gli indagati non chiedano il rito alternativo: soltanto allora l’udienza sarà celebrata davanti al Giudice per le indagini preliminari, però senza la sfilata dei testimoni e sulle carte raccolte dalle parti.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto