Concorso dei vigili truccato, ora è scontro sulla fiducia a Cancian

MANIAGO. «Attendiamo che la giustizia faccia il suo corso in merito al caso del comandante della polizia locale Luigino Cancian, ma è comunque necessario che l’esecutivo Carli agisca in via preventiva e precauzionale, assumendo provvedimenti amministrativi e disciplinari per tutelare i 15 Municipi associati al Corpo intercomunale di polizia».
«Cancian non è solamente il comandante dei vigili di Maniago: è doveroso che il sindaco Andrea Carli, in qualità anche di presidente dell’Associazione intercomunale, convochi un confronto con gli altri amministratori per spiegare quali provvedimenti intenda assume alla luce degli esiti di questa prima sentenza che vede coinvolto Cancian. Ricordo che non ci sono problemi soltanto giudiziari, ma giuridici, organizzativi, politici e di immagine».
E’ la richiesta formulata al primo cittadino di Maniago dal consigliere d’opposizione Ilia Franzin, all’indomani dall’annuncio della condanna inflitta a Cancian per il concorso truccato per un posto di vigile urbano a Porcia, nel giugno 2011.
La sentenza. Martedì è arrivato un primo importante verdetto su una vicenda che l’opposizione di Maniago, con in testa Franzin, aveva sottoposto a Carli già a settembre 2012. Tre anni fa erano state sollevate perplessità sul conferimento dell’incarico al comandante.
Ora Cancian è stato condannato a un anno e 11 mesi di reclusione, assieme ad altri due vigili. A tutti e tre è stata comunque riconosciuta la sospensione condizionale della pena. La notizia ha fatto in poche ore il giro di Maniago: il dibattito si è riacceso.
Il consigliere Franzin. Cancian si è insediato nel comando di Maniago il 1° ottobre 2012, ma già prima Franzin aveva sollevato diversi dubbi sulla nomina e invitato l’esecutivo Carli «a ponderare le scelte, per evitare conseguenze».
Aveva infatti depositato un’interpellanza per chiedere «se fossero state valutate la posizione giuridica di Cancian e la possibilità, anche dal punto di vista psicologico, che questa scelta minasse qualità e serenità lavorativa dei dipendenti della polizia municipale».
Inoltre, Franzin aveva chiesto «se la decisione fosse stata preventivamente condivisa coi sindaci degli altri Comuni, nonché se ci fosse da parte della maggioranza la volontà di sospendere momentaneamente la delibera di giunta con cui veniva data attuazione al trasferimento di Cancian a Maniago, in attesa di una più definita posizione giuridica dell’imputato e per un criterio di trasparenza e correttezza verso la comunità».
Il sindaco. Carli, però, aveva messo in evidenza come la scelta di Cancian «non compromettesse serenità e qualità lavorativa dei dipendenti» e si era quindi proceduto con la nomina (i sindaci dell’associazione intercomunale, come precisato da Carli, non erano stati informati della scelta perché Cancian è un dipendente del Municipio di Maniago).
Oggi, come tre anni fa, la posizione del primo cittadino non è cambiata: la fiducia in Cancian rimane inalterata. «Attendiamo che la giustizia faccia il suo corso, qualunque esso sia – dice il sindaco –. Questo non compromette il rapporto con Cancian e gli obiettivi affidatigli in ragione delle sue qualità professionali».
Il primo cittadino non vuole entrare nel merito della vicenda, ma il caso Cancian sembra essere destinato a tenere banco a lungo in città.
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