Con la nuova Zese il rilancio economico e 2 mila posti di lavoro
Guai a chiamarla zona franca. La Zona economica speciale europea (Zese) prende le distanze dal compianto sistema di agevolazioni e detassazioni territoriali e promette di essere uno degli argomenti più caldi della campagna elettorale.
Lo sa bene Rodolfo Ziberna, candidato sindaco per la coalizione di centro destra, che ha avviato il confronto sul tema con gli europarlamentari Elisabetta Gardini e Lorenzo Cesa (Nuovo Centrodestra-Unione di Centro), che a sua volta si è impegnato a presentare il caso Gorizia al presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, e nei giorni scorsi anche con il senatore Gaetano Quagliariello (Identità e azione). «La nostra proposta è quella di riprendere in mano la zona franca italo-slovena prevista dai trattati di Osimo e trasformarla nella Zese», ha detto Ziberna, «ma servirà definire un’area circoscritta per l’applicazione. La nostra proposta è quella di far coincidere la zona della Zese a quella del Gect e di affidare la sua governance proprio al gruppo di cooperazione territoriale. L’obiettivo minimo sarà quello di rivalutare i dazi in alcuni ambiti. Se andrà tutto per il verso giusto, avremo risolto i problemi occupazionali per i prossimi 25 anni, con investimenti che a regime potranno garantire anche 2 mila assunzioni». (a.c.)
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