Comunità per minori a Casa Madre della vita

Ha ripreso l’attività Casa Madre della Vita. La struttura di Borgomeduna amplia l’attività: non solo accoglienza e integrazione di donne – in attesa o con bambini piccoli – in difficoltà, ma anche minori.

La diocesi ha affidato la gestione della Casa alla cooperativa Il Portico, che ha rilevato il testimone dalle Piccole apostole della carità. Queste, per otto anni hanno condotto una comunità alloggio madre-bambino, che si proponeva di accogliere gestanti e madri con figli in tenera età (entro i tre anni di vita) che si trovavano in situazioni di disagio per mancanza di risorse materiali, reddito, casa, lavoro, carenza nelle relazioni sociali, difficoltà nei rapporti familiari e nell’accudimento dei figli. La Casa con la loro gestione ha ospitato, avviando altrettanti progetti, 46 mamme e 50 bambini.

A gennaio la sospensione dell’attività.

«Casa Madre della vita – ricorda il vescovo emerito Ovidio Poletto attraverso le pagine del settimanale diocesano Il Popolo – manterrà la mission di accogliere le giovani mamme in difficoltà, ma diventerà a tutti gli effetti anche una comunità per minori».

La mission, dunque, ora è duplice. La struttura attualmente ospita già una mamma con tre bambini e altri tre minori.

La cooperativa Il Portico gestisce da 25 anni, soprattutto nel mandamento di San Donà di Piave, una decina di scuole dell’infanzia parrocchiali e altrettanti asili nido; ancora, quattro comunità per minori, una delle quali situata a Pramaggiore, nel territorio della diocesi di Concordia-Pordenone.

Responsabile della struttura di Pordenone – operativa dal 2010, costruita su un terreno donato da don Luigi Floriduz e dalla sorella – è Paola Garbo, il presidente della coop è Daniele Dal Ben.

Casa Madre della Vita, infine, opera per conto della diocesi di Concordia-Pordenone in collaborazione con il comune capoluogo, in particolare con i servizi sociali. Una sinergia attiva già dai primi anni di attività della struttura. —

E.L.

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