Commercialisti Colin lascia, cinque in lizza

Le elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Ordine dei commercialisti di Pordenone, previste per il 3 e 4 novembre salvo rinvio causa Covid, sono entrate nel vivo.
La presidente uscente, Michela Colin, non si ricandiderà, dopo 20 anni di servizio prima come consigliera e poi come presidente. «La mia decisione è maturata perché, dopo tutti questi anni, era necessario lasciare spazio ad altri che possano fare la mia stessa esperienza – ha dichiarato Colin –. Ho lottato in questi anni per dare autorevolezza a questa professione, divenuta sempre più complessa e poco gratificante ma che richiede dedizione assoluta. Ho pochi rimpianti: il primo è di non avere trovato una sede adatta all’ordine e soprattutto di non aver visto realizzare la casa comune delle professioni».
Colin aveva sostenuto l’opportunità che gli ordini professionali trovassero una sede comune da destinare ai propri associati condividendo gli spazi e i costi e creando luoghi comuni per l’aggiornamento professionale e le riunioni periodiche. Un progetto interessante rimasto, però, lettera morta. Nel frattempo sono calati gli aspiranti commercialisti, che nel 2000 erano 80 nella sola provincia di Pordenone, mentre ora lo stesso numero si registra in tutta la regione.
Tra i candidati in linea di continuità vi sono Alberto Sandrin (attuale consigliere e tesoriere dell’ordine), che dovrà vedersela con la concorrenza interna di Vanessa Sist (consigliere e segretario dell’ordine). Altre candidature potenziali sono quelle di Michele Sessolo (già consigliere ed attualmente impegnato nel coordinamento triveneto) e quella di Paolo Ingrao. Infine la candidatura di Renato Della Ragione, che alle precedenti elezioni ha perso per soli 18 voti e che vorrebbe ripresentarsi. «Per riformare la professione, ormai priva di autorevolezza (i clienti ci vedono nemici, il fisco ci vede complici) – ha detto – ci vuole un riformatore che elimini dal codice deontologico l’interesse pubblico e lo sostituisca con l’interesse del cliente e che agisca per una riforma della formazione obbligatoria, oggi vista da tutti come una tassa a favore degli enti di formazione»
Un tema che Della Ragione vorrebbe portare alla ribalta nazionale partendo proprio da un piccolo ordine di provincia.
Il termine per le candidature è fissato per il 4 ottobre. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto