Colpo fallito nella ditta d’abbigliamento

FIUME VENETO. Nella notte tra sabato e domenica i ladri si sono introdotti all’interno della L&P Company, azienda che distribuisce capi d’abbigliamento per uomo ubicata in via Enrico da Fiume, a Fiume Veneto, andandosene però a mani vuote, dopo aver danneggiato allarmi e attrezzature informatiche.
Ancora da quantificare i danni, che, secondo una prima stima, sarebbero comunque ingenti.
In base a una prima ricostruzione dell’accaduto, pare certo che i malviventi fossero preparati sulle azioni da compiere, in modo da avere tempo sufficiente per mettere a segno il furto: arrivati all’esterno del magazzino, hanno tagliato i fili del cancello elettrico, quindi hanno oscurato le luci di servizio, girato verso il basso i piccoli fari che illuminano il piazzale, per poi entrare da una finestra antisfondamento che dà sul piazzale di ingresso. Una volta dentro, si sono immediatamente recati nell’area centralino per mettere fuori uso il sistema di allerta telefonico dell’allarme, la cui scatola è stata divelta. Questo, tuttavia, non ha impedito alla Vigile San Giorgio di ricevere il segnale di avvenuta intrusione: alle 2.34, Rosa Vecchio, una delle responsabili della L&P Company, ha ricevuto una chiamata al telefono della propria abitazione, ma non ha risposto, pensando si trattasse di qualcuno che aveva sbagliato numero. Tre minuti dopo, il telefono è squillato nuovamente e la dirigente è stata avvisata dell’entrata in funzione dell’allarme anti-intrusione, sebbene, a un primo controllo, pareva fosse tutto nella norma.
Rosa Vecchio, di conseguenza, è tornata a dormire, tant’è che la scoperta del tentativo di furto è avvenuta domenica mattina, quando la dirigente si è recata in azienda per un controllo. I ladri non sono nemmeno entrati nel magazzino, forse perché disturbati dalle sirene dell’allarme, scattate nonostante la manomissione, e dai ripetuti giri del mezzo della Vigile San Giorgio. Al vaglio da parte dei carabinieri di Fiume Veneto, a cui ieri mattina è stata formalizzata una denuncia, anche l’ipotesi che l’incursione servisse per effettuare un sopralluogo in previsione di un furto ancor meglio preparato. «Di certo chi ha agito sapeva esattamente cosa fare – ha detto Vecchio –. Colpisce in particolar modo la capacità di manomettere in breve tempo sistemi di allarme complessi. Fortunatamente, nessun capo d’abbigliamento è stato rubato, anche se hanno devastato l’area centralino». I carabinieri di Fiume Veneto hanno avviato le indagini, compiendo un sopralluogo sul posto.
Massimo Pighin
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