Colli Orientali: in 400 per il brindisi dei 50 anni del Consorzio sul ponte del Diavolo
A Cividale la conclusione delle manifestazioni del Consorzio. Grande successo delle cene del vignaiolo con 12 ristoranti coinvolti

CIVIDALE. Alla fine si sono ritrovati in circa 400 per il brindisi sul ponte del Diavolo, a Cividale, che ha suggellato le manifestazioni per celebrare i 50 anni del Consorzio dei Colli orientali.
In alto i calici, alle 19, per godersi i momenti del tramonto: i partecipanti all’evento hanno poi hanno anche preso parte alle cene con il vignaiolo che hanno coinvolto 12 ristoranti della città ducale e che sono andate praticamente sold out.

«Sul ponte ci sono più di 400 persone - conferma Matteo Bellotto, brand ambassador del Consorzio e inventore della Tasting academy - , tutto è andato alla grande, c’è una bella atmosfera di convivialità.
Sta continuando ad arrivare gente, la festa va avanti perchè le cene con il vignaiolo hanno ottenuto un alto gradimento, con 12 ristoranti coinvolti.
Questi per noi sono stati giorni estremamente intensi, abbiamo raccontato ogni punto del territorio con degustazioni ad hoc, visite alle cantine da parte di esperti e professionisti provenienti da tutta Italia.
È un lavoro di squadra che stiamo facendo e che sta producendo risultati incredibili.
Stiamo tracciando una strada che prima non era stata percorsa, da adesso in poi per i prossimi 50 anni l’obiettivo è alzare l’asticella del valore dei nostri vini.
Ci piacerebbe fare da traino per tutta la regione del vino, mettiamo a disposizione competenze e know how».
Bellotto dedica anche un commento ai premi di Decanter, che hanno fatto balzare agli onori delle cronache proprio le aziende dei Colli orientali, che hanno fatto man bassa di premi e soprattutto si sono aggiudicati quelli più importanti, con due medaglie di platino e 4 di oro (su 6 totali) della nostra regione.
«I riconoscimenti di Decanter - osserva ancora il manager - dimostrano che il livello di lavoro delle aziende della zona ormai ha raggiunto picchi di qualità elevatissima.
E di ciò se ne stanno accorgendo sempre di più fuori dai confini dell’Italia. Ora dobbiamo continuare a raccontarli i nostri vini e le nostre grandi realtà, sia in in Italia che all’estero. Ma l’attività promozionale sta già dando i suoi frutti».
L’ambito territoriale dei Colli Orientali, è stato definito nel 1970 con l’approvazione del disciplinare di produzione dell’allora Doc Colli Orientali del Friuli. Comprende l’intera formazione collinare della porzione orientale della provincia di Udine che, partendo da nord, interessa i territori dei comuni di Tarcento, Nimis, Povoletto, Attimis, Faedis, Torreano, la parte est di Cividale, San Pietro al Natisone, Prepotto.
Quindi prosegue (direzione sud-ovest) verso Premariacco, Buttrio, Manzano, San Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo.
Si tratta di rilievi di altitudine compresa tra i 100 e i 350 metri di altitudine, omogenei tanto per condizioni climatiche quanto per l’origine geologica. Terreni straordinariamente vocati alla viticoltura per la loro giacitura e composizione.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto