Cividale: prima volta senza dividendi ESCLUSIVO/L'atto d'accusa

UDINE. «Il bilancio 2013 dovrebbe chiudersi con una forte perdita per via dei tanti accantonamenti consigliati dalla Banca d’Italia (90 milioni soltanto nel primo semestre) Non ci sarà distribuzione dei dividendi». L’ammissione è del presidente, padre-padrone della Banca di Cividale, Lorenzo Pelizzo. Un’ammissione che conferma che non ci saranno dividendi e questo per coprire le sofferenze. Ma c’è dell’altro.
Lo scorso mese di settembre, per la precisione il 13, lo stesso Pelizzo in una nota diffusa dalla banca diceva: «Il consiglio di amministrazione ha inteso concentrare in un solo semestre 5 anni di congiuntura sfavorevole per la nostra economia effettuando accantonamenti per quasi 90 milioni di euro sui crediti, operazione condivisa con gli ispettori della Banca d’Italia. Questa manovra si rifletterà inevitabilmente sul risultato di questo esercizio, ma non potrà scalfire i progressi operativi e gestionali raggiunti sinora aprendoci a positive prospettive già dal 2014».
Un’ammissione di difficoltà che, tuttavia, non prefigurava lo stop ai dividendi.
Dalla Banca precisano comunque che si tratta di accantonamenti prudenziali; che è la prima volta che la banca chiude in perdita e che soprattutto probabilmente nessuna banca in Italia può avere fatto utile se è stata ispezionata. Inoltre - è ancora il pensiero dei vertici della Banca di Cividale - nessuno può mettere in dubbio che le condizioni economiche sono state davvero terribili e che in questo quadro è inevitabile che le banche subiscano forti contraccolpi gestionali e di accantonamento che, nella fattispecie, comprende 5 anni di crisi economica.
La banca, sostiene però che a fronte del momento difficile non rinuncia ad aprire altre filiali e questo, a suo dire, sarebbe il segno più tangibile della vitalità dell’istituto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto