Cividale, lo storico poligono compie il salto di qualità

Dalla Regione 50 mila euro e il Tiro a segno nazionale sale di due categorie Nato nel 1883, vanta oltre 900 iscritti. Grande attenzione alle attività istituzionali
Di Lucia Aviani

CIVIDALE. Da prima a terza categoria. Si prepara a un importante salto di qualità il Tiro a segno nazionale di Cividale, impianto storico (fu fondato nel maggio 1883) che può coronare i suoi sogni di crescita grazie a un finanziamento straordinario erogato dalla Regione.

È stato infatti accolto un emendamento alla finanziaria 2017 presentato dal consigliere Roberto Novelli e finalizzato ad assegnare al complesso le risorse necessarie (50 mila euro) per i lavori di riomologazione delle linee a 25 metri, operazione funzionale all’innalzamento della categoria, appunto.

«Il poligono cittadino – rimarca Novelli – è realtà di vecchia data e attira un’utenza ampia, non solo dalla provincia di Udine, ma da tutta la regione. Le attività furono sospese durante i due conflitti mondiali e ripartirono nel 1957; da allora l’associazione che gestisce il Tsn ha organizzato numerosissime gare, fra cui anche i campionati italiani a 300 metri. Nel 1992 furono realizzati lo stand a 25 metri, riservato all’uso dell’arma corta e idoneo a ospitare competizioni federali di varie specialità, nonché uno a 10 metri, per il tiro ad aria compressa. Ora nel corso dell’anno l’impianto promuove 25 gare con carabina dedicate a svariate associazioni d’arma del territorio».

Oltre 900, a oggi, gli iscritti, che come detto provengono dall’intero Friuli Venezia Giulia. Particolare attenzione è riservata alle attività istituzionali: sono promossi, per esempio, corsi teorici e pratici per quanti richiedono il porto d’armi e per tutti coloro che operano armati. Allo scopo l’associazione ha di recente creato e inaugurato un apposito stand di tiro operativo. Non era mai accaduto, in precedenza, che gli interventi di potenziamento dell’impianto venissero finanziati da un’istituzione; finora il Tiro a segno aveva sempre sostenuto le spese con mezzi propri.

«I lavori di omologazione delle linee a 25 metri, però – puntualizza Novelli –, richiedevano un notevole sforzo economico che il sodalizio non avrebbe potuto sopportare da solo: bisogna intervenire su vari fronti, dai terrapieni all’insonorizzazione, dai vetri antisfondamento alle porte, che devono rispondere a precisi requisiti di sicurezza. Considerate l’importanza e la storia del poligono cittadino, la Regione ha ritenuto utile sostenere l’iniziativa con un contributo».

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