Cividale in treno da 130 anni col futuro tra Austria e Slovenia

CIVIDALE. Centotrent’anni di storia su rotaia. L’epopea della linea ferroviaria Udine-Cividale – uno degli elementi simbolo in ambito locale della Grande Guerra (il capolinea ducale era infatti passaggio obbligato per i soldati inviati al fronte) – abbraccia tre secoli, ma non ha certo nulla di “polveroso”, non è una realtà ancorata al passato.
Circostanza ovvia, del resto: il segreto della sopravvivenza, si sa, sta proprio nella capacità di adeguarsi ai tempi e di protendersi al futuro, calibrando ad arte servizi e progetti.
Ed esattamente questo sta facendo la società Ferrovie Udine Cividale (Fuc), che ieri mattina, nel municipio di Cividale, ha solennemente dato avvio al ciclo delle iniziative pianificate per celebrare la ricorrenza del 130º compleanno: al di là della pomposa (e affollatissima) cerimonia inaugurale, dunque, si annunciano tanti altri appuntamenti, «un percorso a tappe – ha abbozzato l’amministratore unico di Fuc, Maurizio Ionico – che offrirà approfondimenti storici e incontri rivolti, in primis, ai giovani».
La serie si intitolerà «Ha 130 anni ma non li dimostra», tornando così al concetto di cui sopra, quello dell’evoluzione salvifica.
Lì sta la chiave del successo, ha ribadito Ionico, snocciolando una sfilza di numeri accomunati dal segno +: «Oltre 15.000 corse l’anno – ha esordito – , circa 450 mila passeggeri. Più 3,6%, nel 2015 (rispetto al 2014), di titoli di viaggio, +1,9% di passeggeri.
E poi – ha aggiunto – c’è il servizio Micotra, grandissima intuizione: lo scorso anno si è chiuso con un consuntivo che attestava una crescita del 15% dei passeggeri sulla tratta Udine-Tarvisio e del 10% sulla Udine-Villaco. E visto che Micotra, che per partner ha l’austriaca OBB, offre pure il trasporto delle biciclette non si può non porre in evidenza il boom nel settore: +60%, con un incremento, sempre nel 2015, di 5.000 bici in carrozza. Davvero un grande risultato».
Bene anche il trasporto merci (+17%). Numerose e frastagliate le progettualità in itinere, in testa alle quali va posta la previsione di investimento per i prossimi periodi, pari a 2 milioni e mezzo di euro («per materiale rotabile e adeguamento della linea»): l’agenda annovera piani condotti d’intesa con il porto di Trieste, l’ipotesi di riattivazione (sposata con convinzione dalla Regione) della linea dismessa Gemona-Sacile, programmi per il varo dell’intermodalità treno-bus-bici e, soprattutto, l’idea di estendere la rete Micotra fino a Trieste, generando, di conseguenza, una connessione fra Villaco e il capoluogo regionale, passando per Udine e Cervignano.
Il 15 aprile si saprà se lo specifico disegno europeo potrà essere concretizzato: le speranze sono alte. Andasse come si confida, partirebbe una sperimentazione biennale del collegamento nei festivi.
Plauso per il “fervore” della Fuc (che ha pure attivato sinergie con varie realtà friulane, inclusa villa Manin, nel nome della promozione turistica) dai sindaci di Cividale e di Udine, Stefano Balloch e Furio Honsell, e dalla governatrice Serracchiani.
«La nuova missione di Fuc – ha detto la presidente – è creare alleanze sul territorio e fare sistema con i nostri vicini d’oltreconfine: l’abbinata treno-bici è una scelta lungimirante, così come lo è l'intenzione di estendere il Micotra in direzione di Trieste. Il Friuli Venezia Giulia deve riaprirsi a dinamiche internazionali e dobbiamo far leva, allo scopo, sulle risorse europee. Fuc avrà un ruolo pure nel recupero del museo ferroviario triestino e potrà essere determinante nel piano, attualmente al vaglio, di ripristino di alcune linee in disuso, a partire dalla Gemona-Sacile».
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