Cividale, Balloch pensa alla riapertura del nido

CIVIDALE
Segnali di apertura, dalla giunta civica, sulla questione dell’asilo nido comunale, da un paio d’anni inattivo: all’ennesimo appello lanciato dalla minoranza – nella fattispecie dal Pd, per voce di Maria Cristina Novelli – l’esecutivo non ha risposto con un “no” ma con una promessa. «Il sindaco – esulta la Novelli – ha dichiarato che si farà tutto il possibile per ripristinare il servizio. Lo ha detto pubblicamente, in sede di consiglio: non posso che esserne lieta, confidando che dalle intenzioni proclamate si passi presto ai fatti». Alla base del “caso nido” stava, finora, il problema di rette decisamente onerose, inaccessibili per una famiglia con reddito medio. Ne era conseguito il crollo delle iscrizioni e, a catena, il fallimento di ben due gare d’appalto. L’opposizione, però, non si è mai rassegnata e in più occasioni ha evidenziato l’importanza – per una città di quasi 12 mila abitanti – di un’offerta pubblica per l’accoglienza dei bimbi da zero a tre anni, che si accostasse a quella delle due realtà private operanti, nel settore, a Cividale. E adesso, appunto, la giunta sembrerebbe pronta – stando alle anticipazioni di Balloch – a riconsiderare la faccenda. «Ne sono felice – ribadisce la Novelli –, anche perché mi pare un atto dovuto, in considerazione dei nuovi stanziamenti previsti dal governo regionale per la prima infanzia. La giunta Tondo ha destinato 9,2 milioni di euro all’abbattimento delle rette per i nidi. Potranno beneficiarne Comuni, enti privati e, pure, direttamente le famiglie, qualora il modello Isee attesti un reddito inferiore ai 35 mila euro annui». Un sostegno economico ai nuclei familiari – sottolinea, da parte sua, il sindaco – il Comune, peraltro, lo aveva già garantito, offrendo un contributo per il contenimento dei costi delle rette a prescindere dal fatto che le famiglie si avvalgano di strutture attive in città o in altre realtà comunali. «La volontà, ad ogni modo – conferma Balloch –, è di arrivare alla riapertura del servizio: la condizione, ovviamente, è che l’iniziativa rechi benefici e non si traduca, al contrario, in un vano dispendio di risorse». Tutto dipende, fa insomma intendere il primo cittadino, dalla domanda: e proprio per quantificarla è stata compiuta, sul territorio, un’indagine mirata, affidata all’Ires Fvg. Il questionario è stato inviato a ciascuna famiglia cividalese con piccoli da 0 a 3 anni (215) e alle giovani coppie senza figli (109). Le risposte sono pervenute – alla fine di agosto – nella misura, rispettivamente, del 25 e dell’11%. «I dati sono in fase di elaborazione», annuncia il sindaco».
Lucia Aviani
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