Cimitero di Cormons lordato dai vandali

Escrementi sui pavimenti, sulle pareti e sui sanitari dei bagni. Il sindaco Felcaro: «Questo è un atto incivile intollerabile»
CORMONS. Pavimenti e sanitari lordati di escrementi nei bagni del cimitero di Cormons. È questa l’inqualificabile scena a cui si poteva trovare di fronte ieri visitando il camposanto ed in particolare la toilette all’ingresso laterale del luogo dove riposano migliaia di cormonesi. «Un atto incivile intollerabile», lo bolla il sindaco Roberto Felcaro, immediatamente avvertito del problema da alcuni cittadini che avevano visitato il sito.


Non è ovviamente noto chi possa essere stato l’autore di un gesto così sconsiderato, mancando totalmente di rispetto alla memoria dei tanti che riposano in pace nel cimitero cormonese. La scena che si poteva vedere però entrando nei bagni del camposano era veramente poco edificante: escrementi sparsi su tutti i sanitari e verso l’uscita della toilette stessa. Insomma, qualcuno ha deciso di compiere uno scherzo che non ha fatto divertire nessuno, anzi: questa stupidaggine costerà un intervento di pulizia in più. Ed il sindaco Felcaro evidenzia come, vista l’imminente festività dell’1 novembre, l’amministrazione comunale proprio nei giorni scorsi aveva incaricato la ditta detentrice dell’appalto di svolgere un’opera di pulizia dell’intera area del cimitero, di modo da presentarla in ordine nelle giornate di massimo afflusso come appunto quelle attorno alla festività dei Santi.


«Imbrattare in questo modo un luogo sacro è qualcosa di inaccettabile – commenta il sindaco Roberto Felcaro – ed è un gesto che ci costringerà ad intervenire nuovamente per ripulire il sito e rimettere in ordine l’area. Lancio un appello ai cittadini: si evitino comportamenti di questo tipo, che arrecano solo danno alla comunità e mancano di rispetto ad un luogo importante per tutti come il cimitero della nostra città, dove riposano molte persone care. È necessario agire con senso civico ed educazione: le regole del vivere civile devono essere rispettate da tutti».


Il cimitero cormonese in questi giorni è, come detto, molto frequentato dalle tante persone che si recano a sistemare le tombe dei propri cari in vista della giornata dei Santi, quando come ogni 1° novembre si svolgerà nel primo pomeriggio la cerimonia delle benedizioni delle lapidi funerarie presenti nel camposanto cormonese. Il cimitero centrale di Cormons è uno dei tre presenti sul territorio comunale oltre a quelli di Borgnano e Brazzano, dove si trova anche un ampio spazio dove riposano vincitori e vinti della Grande Guerra. Il cimitero austroungarico della frazione venne a sua volta colpito, un anno fa circa, da atti vandalici che portarono alla distruzione di alcune croci di marmo, poi sostituite dal Comune. La storia di questo cimitero è una delle più interessanti in ambito storico in tutto il Friuli Venezia Giulia: vi riposano 534 caduti di ambo i fronti della Prima Guerra Mondiale. Eppure non sono in molti a conoscere questo sacrario che rappresenta un vero e proprio unicum non solo in quest’area. «Basti pensare che vi riposano 147 soldati russi fatti prigionieri sul fronte orientale dall’esercito imperiale – sottolineava in una recente intervista lo storico Dario Kenda, autore di un encomiabile lavoro di ricerca – e si tratta di uno dei tre o quattro cimiteri europei in cui possiamo ancora trovare dei caduti dello Zar nella Grande guerra. Dopo il conflitto, il nuovo stato sovietico, per cancellare ogni ricordo della storia nazionale dei tempi dell’impero, distrusse tutti i cimiteri bellici presenti sul suolo dell’Urss. E quindi tombe di caduti russi si trovano solo fuori dai territori oggi ex sovietici, come appunto Brazzano, dove troviamo anche serbi, rumeni, un finlandese e tante altre nazionalità, compresi inizialmente anche dei prigionieri italiani. Gli ufficiali trascrivevano nomi e cognomi dei deceduti, e a ogni persona corrispondeva una tomba con una croce o un simbolo a seconda della religione dello scomparso. Quando quell’area finì sotto il controllo italiano, il rigore austroungarico andò a farsi benedire: vennero prelevati i resti dei caduti italiani per distribuirli tra i sacrari di Oslavia e Redipuglia, rimescolando le nazionalità dei morti di Brazzano: a russi, serbi e loro alleati vennero aggiunti i prigionieri degli italiani, ossia appunto gli austriaci stessi, ma le tumulazioni avvennero un po’a casaccio. Oggi, quindi, tutte le croci sono cattoliche». La gestione è in mano al Comune di Cormons: annualmente il Comune stesso riceve un contributo per la manutenzione ordinaria dallo Stato di 3780 euro.


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