Chiuso a Budoia il ristorante in cui cenò Clinton

La decisione dello chef Manlio Signora che ha deciso di disdire il contratto d'affitto. Il Comune indirà una nuova asta per la gestione del “Rifugio”

BUDOIA. Il ristorante “presidenziale”, Il rifugio in Val de Croda a Budoia, è chiuso. Una chiusura provvisoria, auspica la proprietà dell’immobile, ovvero il Comune di Budoia.

Uniche cose certe, per il momento, sono la dismissione, da parte del gestore – ha dato disdetta del contratto d’affitto – e l’intenzione dell’amministrazione De Marchi di indire un’asta pubblica per affittare o per vendere il locale di proprietà.

«Decideremo in una delle prossime riunioni di giunta – afferma il vicesindaco Pietro Janna – tenendo conto delle prospettive del mercato immobiliare, in un momento in cui continua a persistere la crisi economica, con la riduzione di quanti possono permettersi i pasti al ristorante».

Una cena speciale. Prima di terminare l’attuale gestione lo chef internazionale Manlio Signora, e la consorte Marina Piccinato, sommelier, erano assurti agli onori delle cronache per le loro capacità nel gestire il ristorante, in modo particolare per la «wonderful dinner» del 29 luglio 1999, serata nella quale il locale budoiese ospitò un commensale d’eccezione: l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton.

Quel complimento presidenziale sottolineava la felicità di Clinton e dello staff, dopo aver gustato un filetto di cervo al pepe rosa, annaffiato con i migliori vini della zona. Manlio e Marina hanno gestito con successo il locale, famoso anche oltre i confini provinciali, sino a fine ottobre.

«Non ci siamo arresi alla crisi – sostiene lo chef Signora – Con Marina non escludo di concorrere all’asta pubblica ma, effettivamente, il canone di locazione di 1.300 euro al mese, aggiornato annualmente all’inflazione, pesava molto sulla gestione del locale. Tutto il contenzioso con il Comune (mensilità arretrate di affitto, ndr) è stato appianato in questi giorni. Per il futuro vedrò come agire, anche in funzione delle decisioni dell’amministrazione comunale per il prossimo appalto».

Gara d’appalto che il Comune budoiese conta di indire in tempi stretti. Va detto che tutti gli arredi del ristorante, di proprietà del gestore, sono ancora ospitati nell’immobile, dietro pagamento di un canone di 150 euro mensili, oltre alle utenze: se rimarranno al loro posto o se dovranno essere portati via lo si saprà al termine dell’asta.

Chef e maestro. Per ora Signora è tutt’altro che disoccupato, visto il suo impegno ad alto livello quale maestro in un corso di alta cucina organizzato alla scuola alberghiera Ial di Aviano: trasmette i suoi segreti a diverse decine di allievi, ogni lunedì dalle 18 alle 21.30.

Nella miglior tradizione dei cuochi della pedemontana, Manlio Signora ha prima appreso e successivamente affermato la sua arte culinaria nei migliori ristoranti delle maggiori città italiane, da Roma a Milano, a Napoli, nonché nelle località turistiche più alla moda: Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Portofino, San Remo e Porto Cervo. La sua notorietà lo ha portato anche a presiedere l’Associazione italiana cuochi di Pordenone sino al 2007, quando gli è subentrato il collega e amico, anch’egli chef internazionale, Giovanni Fabbro.

C’è da scommettere: Manlio Signora continuerà comunque a onorare la tradizione dei cuochi pedemontani che si riflette anche nel prezioso museo dell’arte cucinaria di Polcenigo.

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