Chiusi per cena ma non per colazione: cosi la pizzeria sfida il Dpcm e alle cinque sforna margherite per i clienti

“Così abbiamo fatto colazione, pranzo, aperitivo e cena in un sol colpo, tutto alle 5 di mattina”, si diverte a raccontare il “Re delle Pizze”, in Friuli da tre decenni

UDINE. “Questo decreto vuole farci cambiare abitudini? Bene, vorrà dire che mangeremo in piena notte”. Fatmir Kurti, l’istrionico imprenditore albanese che solletica il palato dei suoi avventori più golosi nella sua pizzeria di via Bertaldia, a Udine, se n’è inventata un’altra delle sue.

A maggio, aveva riaperto il suo locale a mezzanotte e un minuto del 18 maggio, data che di fatto aveva segnato la fine del primo lockdown. Mercoledì 28 ottobre ha scelto di rovesciare l’orario della sua pizzeria, aprendo alle 5 di mattina e proponendo a un gruppo di affezionati clienti (tra loro l’avvocato ed ex consigliere comunale Piergiorgio Bertoli e il presidente dell’associazione Nostri Diritti, Edi Sanson) un pasto perfetto per estremizzare i contenuti dell’ultimo Dpcm.

Sul tavolo Kurti ha preparato cornetto, cappuccino, spritz, ad accompagnare le sue margherite.

“Così abbiamo fatto colazione, pranzo, aperitivo e cena in un sol colpo, tutto alle 5 di mattina”, si diverte a raccontare il “Re delle Pizze”, in Friuli da tre decenni e diventato negli anni punto di riferimento per la comunità albanese. “Ho aperto alle 5, mezz’ora prima ero nel locale per impastare le pizze - spiega -. I clienti sono arrivati alle 5.30, erano contenti di poter partecipare a questa protesta. Per noi questo decreto segna la condanna a morte, è impossibile lavorare a queste condizioni: siamo in Italia, non al Polo Nord”. L’imprenditore si è riorganizzato, potenziando il servizio a pranzo e mantenendo, per la sera, soltanto le consegne a domicilio. Pronto, come recitavano i cartelli posizionati sui tavoli, a “sfornare pizze come Dpcm”.

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