Chiude per sempre la bottega di Bepi Missinato

sacile
Chiude la vetrina di Bepi Missinato in via Garibaldi: al civico 79 è stata un punto di rifermento anche quando il fotografo storico della città è mancato, nel 2014.
«La vetrina di Bepi Missinato sarà spenta per sempre entro dieci giorni – dice addolorata la figlia Eloisa –. Mio padre sarà per sempre nel vento dopo 55 anni di bottega in via Garabaldi: dal 2014 ho curato gli allestimenti con le mie opere ed era rimasta un punto di riferimento in città. Per me, l’anima di papà Bepi era e continuerà a essere al civico 79».
La “bottega” del fotoreporter è sotto il portico di un palazzo semi vuoto che i proprietari vogliono abitare. «Il negozio non era di nostra proprietà – riassume Eloisa –. La proprietaria è stata molto gentile e sapendo l’importanza di mio padre Bepi è affettiva e anche storico-culturale per Sacile, mi ha permesso di esporre per sei anni. Forse Il negozio sarà sistemato e probabilmente affittato: ma per anni la mia vita è stata in quella bottega. Ci lascio il cuore».
La certezza è quella dei sentimenti. «I cambiamenti si accettano – considera Eloisa, che espone a palazzo Pera a Pordenone –. Il negozio si rinnova, ma rimarrà sempre e comunque la bottega di Bepi Missinato: perché questa è la storia della nostra città». Gli allestimenti con gli scatti storici di Missinato si sono alternati nella vetrina alle opere di Eloisa: per sei anni. «Mio padre Bepi è rimasto nel cuore di molti sacilesi – conferma Eloisa –. Quello che dispiace è che mi ritrovo sola a valorizzare e salvare tutto l’archivio di 55 anni di foto storiche».
Migliaia di negativi e di foto sono un patrimonio collettivo: raccontano la storia urbana e quella di tanti sacilesi indimenticabili. «La bottega era in affitto fino a quando, nel luglio 2011 scadde il contratto – ricorda la figlia –. Fu allora che Bepi Missinato decise di chiudere, ma il giorno dopo, lo trovai a casa vestito e pronto e con le chiavi della bottega in mano. Gli chiesi: “dove vai?” E lui: “vado a verzer botega”, cioè ad aprire il negozio, anche senza corrente elettrica e privo di mobili. Giusto per salutare gli amici quando passavano di lì e raccontare barzellette: lo ha fatto anche durante la malattia».
Bepi Missinato ha elevato i fatti ordinari a straordinari nella “sua” città: matrimoni, battesimi, inaugurazioni di sindaci, le star del Cantagiro anni Sessanta, incidenti: tutto in cronaca. «Erano suoi gli occhi di tutti noi in città – lo ricorda il nipote-fotografo Michele Missinato –: un fotoreporter d’assalto». —
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