Chiude la Posta, Sant’Andrea “isolata”

Da oggi l’ufficio 3 si trasferisce in via Garzarolli, a Sant’Anna. Le proteste dei cittadini, anche a Campagnuzza, e dei consiglieri comunali
Di Emanuela Masseria
Bumbaca Gorizia 26.06.2015 Posta S. Andrea chiusa Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 26.06.2015 Posta S. Andrea chiusa Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Da oggi gli abitanti di Sant’Andrea, ma anche quelli del quartiere di Campagnuzza non avranno più un ufficio postale. Da oggi quei rioni sono ancor più isolati. Poste italiane, ieri, ha ufficializzato la chiusura dello sportello. In una nota la spa parla di “breve chiusura” della sede di Gorizia 3 in via San Michele 108, archiviando la questione con il trasferimento dell’ufficio in via Garzarolli 105, a Sant’Anna. Peccato che sia da un’altra parte della città.

In via San Michele le Poste sono state sfrattate dal proprietario dello stabile e dopo un’infruttuosa ricerca di una nuova sede, la società ha deciso di spostarsi a Sant’Anna. Curioso, però, il fatto che proprio nel rione con il maggior numero di cartelli “vendesi” e “affittasi” non sia stato possibile trovare uno spazio adeguato. Spazio che invece, come si diceva, è spuntato a Sant’Anna.

Sant’Andrea e Campagnuzza sono rioni popolari, abitati da migliaia di persone ora costrette a lunghi trasferimenti per pagare un bollettino, per spedire qualcosa o per avere un contatto con gli uffici Banco Posta. A questo punto, l’opzione più ragionevole sarà quella di Savogna d’Isonzo, comune limitrofo, e nemmeno così tanto vicino.

Alla rabbia dei cittadini, in questo ore si unita la protesta di alcuni amministratori pubblici. Il primo a sollevare la questione è stato, con un’interrogazione in consiglio comunale, Bozigar Tabaj (Pd/Ssk). «La chiusura dello sportello postale Gorizia 3 – ha spiegato Tabaj– sarà un problema soprattutto per gli anziani, costretti a lunghi trasferimenti peraltro poco coperti dal servizio pubblico: sono pochi i collegamenti tra Sant’Andrea e il resto della città». Come aggiunge il collega del Pd, David Peterin, – di Sant’Andrea come Tabaj –, «L’interrogazione purtroppo non ha risolto molto. Il sindaco, nella sua risposta, si è limitato a informarci che “non può fare nulla”. La decisione è stata presa dalle Poste, che comunque hanno l’ultima parola. Non è che ci siano state delle consultazioni nemmeno prima. Ormai è comunque tardi», come tardi è stato per decine di Comuni della provincia udinese e pordenonese.

La decisione è anche un altro piccolo smacco per la minoranza, concentrata in larga parte proprio a Sant’Andrea, anche perché segue un’altra chiusura, quella dell’ufficio postale di Piedimonte, eliminato nel 2013.

Altra musica a Sant’Anna, che da lunedì godrà di un nuovo servizio. Il tempo di spostare le attrezzature informatiche e gli allestimenti da via San Michele e lo sportello sarà attivo. Nel quartiere si attendeva da decenni un ufficio postale che, peraltro, non potrà contare su parcheggi auto.

In città rimangono altre sedi: sei in tutto. Oltre alla sede centrale in Corso Verdi, ci sono anche le filiali di Largo Pacassi, via Rossini, via Brigata Pavia e via Udine (che fa parte della frazione di Lucinico). Soltanto la centrale, però, osserva un orario pomeridiano. Facile presupporre che il nuovo ufficio a Sant’Anna sarà aperto soltanto al mattino.

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