Chiude la “Dante” e il Comune aiuta le scuole in Veneto

Sacile, rinnovata la convenzione tra il Comune e alcuni istituti. Tra questi, l’asilo di Francenigo dove vanno i bimbi sacilesi

SACILE. È sempre più polemica in riva al Livenza sulla possibile chiusura della scuola elementare “Dante Alighieri” di San Giovanni di Livenza. Come è noto, solo 4 bambini dei 16 registrati all’anagrafe nel bacino di pertinenza si sono iscritti alla “Dante”, gli altri hanno scelto altre scuole in primis Francenigo, che sta oltre Livenza in territorio trevigiano. Con questi numeri niente prima classe il prossimo anno a San Giovanni di Livenza e soprattutto scuola chiusa in quanto, in assenza di una classe, devono essere garantiti 50 iscritti. Alla “Dante”, invece, sono attualmente 45.

Scartata l’ipotesi di una deroga, si sta pensando a una pluriclasse che, peraltro, rappresenterebbe un passo indietro mortificante per il settore scolastico sacilese. L’amministrazione comunale, con in testa l’assessore all’istruzione Carlo Spagnol, è in questi giorni impegnata per salvare dalla chiusura la scuola di San Giovanni di Livenza ma deve anche fronteggiare le accuse di “responsabilità” per la fuga degli scolari oltre confine. Si è parlato, al riguardo, di scelte legate alle “comodità” (vuoi di lavoro, vuoi famigliari) dei genitori. Ma bisogna considerare anche altri fattori sinora sottaciuti.

«Inutile chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti, anzi si è agevolata la loro fuga»: questo, ad esempio, il commento raccolto a Cavolano che, dopo la chiusura dello storico plesso di Vistorta, ha nella scuola di San Giovanni di Livenza il suo punto di approdo principale. Il riferimento nello specifico riguarda la convenzione, in vigore per gli anni scolastici 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014, che disciplina i rapporti tra il Comune di Sacile e le scuole dell’infanzia paritarie e nidi integrati. A fine 2011, infatti, l’amministrazione comunale ha deciso di rinnovare la convenzione del 2009 «onde garantire un concreto supporto alle attività di scuole dell’infanzia paritarie/nidi integrati nell’interesse della comunità».

Ebbene nell’ambito di questa convenzione il Comune di Sacile (oltre alle scuole dell’infanzia paritarie sacilesi Santa Teresina del Bambin Gesù, Maria Maddalena Balliana, Maria Bambina, San Giovanni Bosco e i nidi integrati San Giovanni Bosco e Aquilone) finanzia la parrocchia di San Tiziano, che a Francenigo gestisce il Centro infanzia Sacro cuore con una scuola dell’infanzia e un nido integrato nei quali è presente una rilevante quota di bambini sacilesi. Bambini sacilesi che, dopo aver frequentato per anni nido e scuola dell’infanzia oltreconfine, grazie anche all’aiuto dato dal Comune di Sacile al Centro Sacro cuore, logicamente e comprensibilmente scelgono di rimanere a Francenigo, dove si è creato un rapporto di comunanza che magari va oltre la motivazione della “comodità” dei genitori, invece di ritornare a casa per frequentare la scuola elementare a San Giovanni di Livenza.

Sempre da Cavolano, inoltre, arriva la voce che il pullmino che raccoglie i bambini che frequentano il Centro dell’infanzia e nido integrato di Francenigo carichi (abusivamente?) anche gli scolari diretti oltre confine. Comune di Sacile, dunque, nella classica situazione del “cornuto e mazziato”? La realtà in ogni caso parla chiaro: di 16 possibili scolari per la prima classe 2013-2014 a San Giovanni di Livenza solo 4 hanno scelto di iscriversi alla scuola “Dante Alighieri”. Senz’altro un fallimento. Di chi la colpa?

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto