Chiesa piena per l’addio al professore

Bertiolo, la commovente lettera di una delle figlie letta durante le esequie: «Adoravi la moto, proprio lei ti ha tradito»
Bertiolo 14 Aprile 2014 Funerale TeleFoto Copyright Petrussi Foto Press / Bressanutti
Bertiolo 14 Aprile 2014 Funerale TeleFoto Copyright Petrussi Foto Press / Bressanutti

BERTIOLO. «Sappiamo quanto adoravi quella moto, che dicevi perfetta. È stata proprio lei a farti questo brutto scherzo. Lasci fra noi un grande vuoto»: ha commosso tutti il messaggio della figlia sedicenne Giulia, letto a Bertiolo in chiesa alle esequie del professor Marco Virgilio, mancato a soli 44 anni.

«Sarò sempre orgogliosa di averti avuto come padre – ha proseguito -. Non è un addio ma un ciao. Non ti dimenticheremo mai». Pochi, a queste parole, sono riusciti a trattenere le lacrime tra l’enorme folla che ha riempito la parrocchiale, lasciando a seguire da fuori molti. Anche gruppi di giovani, forse intere classi, fra quelle che l’ingegner Virgilio ha seguìto fra il Malignani di San Giorgio e i 3 anni nella sede di Udine. Sono venuti con la bandiera dell’istituto listata a lutto i ragazzi dell’Iti, prendendo posto accanto al gonfalone di Bertiolo, a ricordare che lo scomparso era consigliere comunale oltre che attivo nella Pro loco Risorgive e altre realtà associative.

Colleghi professionisti, docenti, perfino i sindaci - oltre a Battistuta di Bertiolo, affiancato dalla capogruppo di opposizione Viscardis - dei Comuni vicini (Marchetti di Codroipo, Zanin e il vice Pitton di Talmassons, Di Bert di Pavia quale segretario comunale), concittadini, tante persone che a diverso titolo hanno conosciuto e apprezzato Marco per le sue qualità professionali e umane, hanno testimoniato con la presenza il dolore e il rimpianto oltre che la vicinanza ai familiari provati dal lutto.

«Ha dedicato la sua vita interamente alla famiglia, alle istituzioni, alla scuola, alle associazioni – ha detto monsignor Gino Pigani – senza nulla chiedere in cambio, ponendosi in ascolto, affrontando anche le problematiche in un clima di serenità, vera amicizia. Amava questa comunità, disponendosi con generosità al servizio – ha continuato il parroco, ricordandone la collaborazione nella realizzazione dell’oratorio -. Avremmo voluto rallegrarci ancora a lungo della sua presenza, ma l’ora dell’addio è giunta drammaticamente».

Don Gino, citando le parole di padre Turoldo “La morte non è la notte ma la luce”, ha incoraggiato la moglie Federica, i figli Giulia, Silvia e Edoardo, i genitori Brune e Luigi, il fratello Paolo a trovare coraggio nella fede; infine ha salutato Marco ringraziandolo in friulano: «Che Diu ti rindi merit di dut ce che tu âs fat». Si sono uniti, alla preghiera del fedeli, i sentimenti la gratitudine degli animatori della parrocchia. Alla fine della celebrazione, solennizzata dal commovente intervento della corale di Bertiolo e Pozzecco e dei Pueri cantores Sisilutis, sono inoltre intervenuti il sindaco Battistuta, per il Malignani il professor Della Piana in rappresentanza della dirigente Iannis, infine uno dei diplomati della V Aer C, con i quali Virgilio non mancava di festeggiare i lustri. La salma è partita poi per la tumulazione nella nativa Duino.

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