Chiede una tessera speciale, l’Atap dice “no” e la multa

Le vicissitudini di un ingegnere che si sposta solamente con i mezzi pubblici: "Mercoledì andrò in sede e non uscirò finché non avrò in mano l’abbonamento"

CLAUT. Atap rifiuta di farle un abbonamento “speciale” su tutta larete, e poi la multa. A denunciare il caso è l’ingegnere clautano Sara Sanviti, che mercoledì si recherà nella sede della società «per «chiedere l’annullamento della sanzione di 70 euro e il rilascio dell’abbonamento richiesto più volte.

Se Atap non intendesse nuovamente rilasciarmelo, interpelli pure Provincia e Regione, nella consapevolezza che non lascerò i locali se non avrò in mano l’abbonamento».

Vediamo di capire meglio la questione. Sanviti è un lavoratore autonomo, che per spostarsi ha scelto i mezzi pubblici. «Non avendo né orari né destinazioni fissi, l’ideale per me sarebbe avere un abbonamento su tutta la rete, ma non esiste – ha riferiro –. Il motivo lo immagino: se dovessero istituirlo, dovrebbe costare oltre 225 euro mensili, che corrisponde all’importo della fascia massima di abbonamento. Nessuno pagherebbe una cifra del genere. Se facessero pagare meno l’abbonamento su tutta la rete (per esempio tra 100 e 120 euro), gli utilizzatori dell’abbonamento di fascia massima avrebbero giustamente qualcosa in contrario».

Dinanzi all’impossibilità di ottenere un abbonamento su tutta la rete, Sanviti ha avanzato una proposta ad Atap: «Ho chiesto di rilasciarmi un abbonamento pari al prezzo per 70 chilometri (la tariffa è esclusivamente chilometrica), con l’intenzione di pagare il biglietto normale nelle tratte che eccedono tale distanza. La risposta di Atap è che non si può. I più informati mi dicono di rivolgermi alla Provincia».

Un fatto che ha sollevato il disappunto dell’ingegnere. «Io mi devo rivolgere alla Provincia? – ha interrogato –. Sto chiedendo solamente un abbonamento come quelli che rilasciano ai disabili. E’ possibile fare un tesserino (che dura 5 anni e costa 5 euro), sul quale deve essere riportata la tratta di interesse, specificando località di partenza e quella di destinazione. Per quest’ultima, in particolare, viene riportata la dicitura “vedasi tessere allegate”.

In tal modo, si unisce al tesserino un striscia di tessere, ciascuna relativa a un diverso percorso. Quello che chiedo è una tesserino in cui sia riportata, come destinazione, una dicitura simile e allegata una serie di tessere, ciascuna relativa a una destinazione che si trovi a 70 chilometri da Claut. E’ difficile? Probabilmente sì».

Altra questione denunciata da Sanviti riguarda i biglietti.

«Non parliamo poi dell’intento lucrativo sulla vendita dei biglietti: se un giorno devo andare a Udine, non posso acquistare a Claut un biglietto della corrispondente fascia tariffaria, perché non lo trovo – ha fatto sapere –. Posso acquistare soltanto un biglietto per Maniago e poi un altro per Udine: alla fine mi costa di più. Se devo andare ad Azzano Decimo, ammesso di possedere un abbonamento Claut-Pordenone, non ho il tempo materiale per acquistare il biglietto Pordenone-Azzano Decimo (che a Claut non trovo) e rischio di perdere la coincidenza. Ma l’Atap in questo caso si difende dicendo che non c’è coincidenza. Certo, dalla montagna una persona si sposta sempre e soltanto in direzione Maniago o Pordenone».

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