Centro giovani da 180 mila euro nel paese che non ha più giovani

Drenchia, l’ex bar diventerà con i soldi della Regione luogo di aggregazione per i 4 ragazzi del borgo. Il consigliere Trusgnach: è una scelta assurda, abbiamo poco più di 60 residenti, tutti in età avanzata

DRENCHIA. Centottantamila euro – finanziati dalla Regione, durante il mandato della giunta Tondo – per acquistare un immobile da convertire, previa opera di ristrutturazione e adeguamento funzionale, in centro di aggregazione giovanile. Nulla di strano, se non fosse che teatro dell’operazione è il Comune di Drenchia, il più “anziano” dell’entroterra cividalese, detentore di una sorta di record: i ragazzi in forza al minuscolo borgo di montagna «si contano infatti, letteralmente, sulle dita di una mano».

«Stando ai dati anagrafici – riepiloga Luca Trusgnach, consigliere migrato, per divergenze di vedute, dalla maggioranza all’opposizione – la popolazione di Drenchia ammonta, all’incirca, a 300 unità; la realtà è però ben diversa, posto la prevalenza dei presunti abitanti vive (pur avendo mantenuto la residenza in loco) in altre località. Superano di poco la sessantina, secondo i miei calcoli, le persone che dimorano stabilmente nel paese e nelle sue frazioni. Un quadro eloquente lo hanno fornito le ultime consultazioni elettorali: i votanti sono stati settanta, e fra di essi vi erano anche cittadini ormai stabilitisi in località di pianura».

Nell’insieme, dunque, ben poca cosa. Ma l’elemento più significativo, al di là delle “ristrettezze demografiche”, sta appunto nell’entità della sezione nuove leve: «Quattro giovani? - abbozza Trusgnach - Forse perfino meno».

Quattro giovani – o forse meno – beneficiari di un intervento del costo di 180 mila euro. «Somma – precisa sempre il consigliere – che consentirà all’amministrazione di accendere un mutuo, i cui interessi, peraltro, dovranno essere coperti dai magri bilanci comunali… Insomma: un paradosso. Non trovo altre definizioni». La questione sarà al centro dell’assemblea civica convocata per giovedì sera (alle 19), nel cui ordine del giorno rientra un’“autorizzazione all’acquisto di immobile”.

Il fabbricato in questione, di proprietà privata, è quello che a suo tempo accoglieva il bar di Cras, vicino al municipio. «Un plesso per l’aggregazione giovanile a Drenchia è davvero un assurdo – tuona Trusgnach –. In questo periodo di ristrettezze economiche gli enti pubblici si ritrovano con i conti praticamente bloccati; il nostro Comune, invece (che per numero di abitanti non è soggetto ai vincoli del patto di stabilità), sperpera denaro con leggerezza. Fra l’altro, il municipio dispone di diversi stabili. Perché dunque acquistarne un altro? Nel caso la delibera passasse, ci rivolgeremo alla Corte dei Conti». Dal sindaco Zufferli, per il momento, no comment.

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