Ceneri radioattive, «controlli anche da noi»

Chieste verifiche al bruciatore a cippato di legno della Val Tramontina dopo il caso cesio 137 a Tarvisio
Di Fabiano Filippin

TRAMONTI DI SOPRA. Nessun allarme, ma soltanto l’intento di capire se il problema sia più esteso e non riguardi solamente l’impianto di Tarvisio: giunge sino in Val Tramontina l’eco del recente ritrovamento a Cave del Predil di ceneri da biomassa contaminate da cesio 137, un elemento presente in natura, ma radioattivo. Visto che in Val Tramontina sorge un bruciatore a cippato di legno che alimenta la locale scuola, cittadini e amministratori si stanno interrogando su quanto avvenuto a Tarvisio. Qui, poche ore prima di Capodanno, la ditta che gestisce un impianto a biomasse ha svolto autonome analisi sulle ceneri e ha riscontrato valori di cesio 137 cinque volte più alti della norma.

L’area attorno all’impianto non risulta inquinata, ma le 20 tonnellate di residui stoccati all’esterno sì. Tanto da essere sigillati in fusti speciali, pronti per lo smaltimento quali rifiuti radioattivi. Il sindaco di Tramonti di Sopra, Giacomo Urban, ha quindi garantito un suo interessamento per un controllo di massima alla “stufa” del centro Minin, dove sono ospitate le aule didattiche e numerose attività sociali e altrettanti sodalizi. Per il momento in municipio non è giunta alcuna nota dell’Arpa, cui propone di rivolgersi l’ex sindaco e capogruppo di minoranza Roberto Vallar.

«Siamo sereni e non ci sono paure particolari, ma un monitoraggio ulteriore non farà di certo male», ha spiegato in proposito Vallar. Il quale ha anche messo in evidenza come per l’occasione l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente potrà anche certificare la qualità dell’intero sito turistico del torrente Meduna. Il cesio 137 è infatti presente nell’ecosistema, ma tende ad accumularsi nelle ceneri. La centrale a biomassa che riscalda il Minin consuma centinaia di metri cubi di cippato per ogni stagione invernale (proprio in questi giorni il Comune di Tramonti di Sotto, cogestore della caldaia, ha ordinato a una ditta di Pocenia 450 quintali di scarti legnosi). Il problema è che la struttura di Cave del Predil consuma soltanto materiale proveniente dalla Carnia entro un raggio di 25 chilometri. Anche in Val Tramontina, che confina con la Carnia, si utilizza cippato derivante dallo sfruttamento di boschi locali.

A questo punto l’indagine dell'Arpa sul Minin potrebbe aiutare a far luce sulle cause di quanto avvenuto a Tarvisio. In questo senso c’è chi avanza l’ipotesi che si tratti della coda lunga del disastro di Chernobyl visto che attualmente vengono tagliati alberi nati e cresciuti proprio negli anni della fuga radioattiva . La nube tossica si diffuse su tutta l’Est Europa, lambendo anche l’Italia.

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