Cena medievale, record di commensali a Spilimbergo

In 370 a tavola tra le due torri. Serviti piatti del ’500 dai volontari della pro loco

SPILIMBERGO. Poco meno di quattrocento commensali, per esattezza 370, seduti su un centinaio di tavoli, disposti dalla Torre occidentale a quella orientale, serviti da una cinquantina di volontari sotto la regia della Pro Spilimbergo.

Sono solo alcuni dei numeri dell’attesa cena “Da torre a torre” promossa dallo storico sodalizio, di scena venerdì sera, felice anteprima all’insegna del gusto alla venticinquesima edizione delle “Giornate storiche della Macia”, evento di punta dell’agosto spilimberghese.

Nel cuore della città del mosaico, fra le due torri, un’unica tavolata ha percorso tutto il centro storico, ospitando spilimberghesi e visitatori, che hanno potuto cenare immersi nell’atmosfera della rievocazione cinquecentesca, gustando i piatti del tempo: dal “cerealotto con ciceri arrostiti carne de porco fumata al savor de rosmarino” (farro freddo con ceci arrostiti, speck al sapore di rosmarino) alle “granaglie cum herbe selvatiche e trito de porco” (orzotto con salsa di erbe e salsiccia), dalle “fette de pane aromatiche alla pestata de lardo alle herbe” (tartine di pane aromatizzato con battuto di lardo alle erbe) al “cum bono cacio del Contado e miele”(tartina di pane aromatizzato con formaggio salato e miele).

Ancora, si sono proposte la “pregiata carne de porco intinta et herbe saporose dello campo fasullia cum civolla” (filetto di maiale marinato all'arancia amara, zenzero, miele e senape con insalatina di campo e fagioli con cipolla) e la dolce crema de “Messer Venier” (mousse di cioccolato fondente alle spezie su biscotto sbriciolato).

«Una cena record – spiega il presidente della Pro Spilimbergo Marco Bendoni – per cui sono stati impiegati, solo per dare alcuni numeri, una ventina di chilogrammi di orzo, otto chilogrammi di crema di ortica, dieci chilogrammi di salsiccia, un quintale di filetto di maiale».

Circa 500 i dolcetti preparati dal maestro pasticcere Stefano Venier della gelateria Arte dolce di Spilimbergo. «È stato un lavoro immane ma ci siamo riusciti e siamo davvero molto soddisfatti. Un ringraziamento va ai nostri instancabili volontari, soci e non – aggiunge Bendoni –, che si sono dati un gran da fare dietro i fornelli e servendo ai tavoli».

Per chi non volesse perdere il gusto dei sapori di un tempo, oggi e domani sarà possibile cenare fra gli armigeri e i cortigiani dello storico gruppo Borlus, nel vallone del Borgolucido. Ai commensali non in possesso del costume verrà consegnato un abito d’epoca.

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