«Cementifici pagati per usare il cdr»
FANNA. «Il cdr che Ambiente servizi vuole produrre per la Zillo di Fanna sarà regalato all’azienda di cemento con l’aggiunta di soldi sopra. E’ quanto sta già avvenendo attualmente con il materiale inviato in Austria, Slovacchia e Ungheria: il che spiega perché anche di recente sia stata caldeggiata la proposta di bruciare il combustibile da rifiuto a Fanna». Si riscalda nuovamente il fronte che da anni si batte contro l’ipotesi che l’altoforno della Zillo sia alimentato a cdr, ora css (con questo acronimo si intende il combustibile ricavato dalla frantumazione di carta, plastica e altri materiali infiammabili gettati nel cassonetto delle immondizie da famiglie e imprese). A spiegare uno dei retroscena più insoliti è la onlus Acqua di Dignano.
Il presidente del sodalizio, Renzo Bortolussi, ha infatti scoperto un elemento che farà discutere: oggi come oggi le aziende che producono css si limitano a smaltire quanto esce dai rispettivi impianti. Cioè smistano i camion di cdr all’estero o in Italia, pagando chi viene a prendersi il materiale. Nei giorni scorsi Unindustria ha organizzato un convegno al quale uno degli ospiti principali era Ambiente servizi, la multiutility di San Vito al Tagliamento che produrrebbe il combustibile da destinare a Fanna. In quell’occasione i presidenti degli industriali e di As (rispettivamente Michelangelo Agrusti e Isaia Gasparotto) hanno richiamato l’opportunità di smaltire in provincia quanto esce dallo stabilimento di Ecosinergie di San Vito. «L’anomalia è che i cementieri vengano pagati oltre a ricevere in regalo quanto serve ai loro altoforni – ha commentato Bortolussi –. Ciò spiega perché, nonostante un’alta opposizione del territorio al progetto, la Zillo non voglia rinunciare al piano di sostituire il coke con il cdr. Non troviamo giusto che Ambiente servizi, realtà pubblica, sia socio di Unindustria. Quest’ultima avrebbe dovuto quanto meno invitare tutte le società che si occupano del settore, le associazioni ambientaliste e i Comuni. Si sarebbe trattato di un dibattito equilibrato e non a senso unico».
Acqua ha più volte polemizzato con As perché la multiutility non ha mai risposto ad alcune richieste di dati avanzate dall’associazione verde. «Vorremmo avere elementi in più di quanto esce sulla stampa per capire se effettivamente As abbia i prezzi più bassi della Regione nel trattamento delle immondizie – ha concluso il rappresentante della onlus –-. A oggi nessuno ha ancora dato riscontro alle nostre istanze. In ogni caso continueremo a opporci all’idea di Zillo, così come già fatto con il primo ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Porteremo la vicenda a Bruxelles». L’altro giorno a Maniago si è anche tenuto un incontro dei sindaci con l’assessore regionale all’ambiente Sara Vito.
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