Celebrata la Virgo Fidelis per i carabinieri caduti in guerra e durante il servizio

Come ogni anno dal 1949, data di promulgazione di un Breve apostolico da parte di Papa Pio XII, il 21 novembre ricorre la celebrazione della Virgo Fidelis, appellativo cui l’Arma dei carabinieri si rivolge alla Madre di Dio quale propria Patrona. Una data in cui si ricorda anche l’ultimo, tragico giorno di resistenza del 1º Gruppo mobilitato dei carabinieri in Africa orientale italiana a Culqualber (Etiopia).
Visto l’alto sacrificio di vite umane che l’Arma sostiene da sempre – e i fatti di Culqualber ne sono solo un esempio – il 21 novembre ricorre anche la Giornata dell’orfano, proprio per voler stringere simbolicamente tutti i figli che hanno perduto un genitore nell’esercizio del proprio dovere.
Quest’anno è stato deciso di posticipare le celebrazioni della Virgo Fidelis a ieri, 22 novembre, poiché il 21 cadeva di domenica. Nella solenne cornice del Santuario della Madonna delle Grazie l’Arma in servizio e in congedo si è riunita in una sobria cerimonia priva delle autorità (per via delle restrizioni dovute alla pandemia in corso), che non ha comunque mancato di ricordare con commozione sia la propria fedeltà ai valori dell’Arma rinchiusi nel motto “Nei secoli fedeli” rappresentati dall’icona della Vergine Maria, Virgo Fidelis, sia il sacrificio dei caduti di Culqualber e di tutte le guerre e il dolore degli orfani che hanno visto privarsi delle loro prime guide a causa dei conflitti o nell’esercizio del dovere. —
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