Cciaa di Pordenone: meno soldi alle aziende, ma i costi non calano

PORDENONE. Consulenti e collaboratori? Sezione in allestimento. Bilanci? Solo gli allegati riassuntivi. Bandi di gara e contratti? “Obblighi di pubblicazione in settori speciali”. Tradotto: difficili da trovare. La Camera di commercio di Pordenone, la “casa” delle imprese e delle associazioni di categoria, negli ultimi mesi ha fatto dei passi avanti in materia di trasparenza.
Ma di strada ne deve fare ancora e forse un pò più in fretta del passato. Perché le imprese nella morsa della crisi oggi più che mai chiedono di guardare dentro la loro “dimora”. Negli ultimi mesi sono comparsi gli estratti di budget e bilanci, mentre già da un anno sono online l’elenco dei titolari di benefici: nel 2012 ben mille 72.
Ma quanto costa l’ente camerale? La sensibilità del momento porta a guardare dritto agli organi amministrativi (giunta e consiglio), ma nonostante questi organi non siano propriamente snelli (22 i componenti tra giunta e consiglio), il vero costo non è quello.
Nel 2012 – questa voce è pubblicata nel dettaglio online – gli amministratori sono costati 71 mila euro, dove la voce più significativa è l’indennità del presidente (28 mila 499,66 euro). I consiglieri hanno percepito al massimo 4 mila 500 euro (a seconda dalle sedute a cui hanno partecipato, qualcuno ha percepito anche solo poche centinaia di euro).
In realtà è costata qualche migliaia di euro in meno perché il presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti, ha rinunciato ai suoi 3 mila 145 euro. Tra i consiglieri, Giuliana Pigozzo, segretaria della Cgil, ha scelto di devolvere il gettone al sindacato.
Se si va a spulciare il conto economico e la relazione allegata al consuntivo 2012 si vede che il costo di funzionamento dell’ente nel 2011 era di 1,7 milioni di euro, a chiusura 2012 ammontava a 1,6 milioni (con un taglio di 60 mila euro spinto anche dalla spending review imposta dallo Stato), mentre per il 2013 si prevede una spesa di 2 milioni 37 mila euro.
A generare il taglio tra 2011 e 2012 è stato il calo della spesa degli organi istituzionali (da 148 a 124 mila euro), il calo di 10 mila euro nelle prestazioni di servizi e altre piccole riduzioni qua e là. Quello che non è calato e non calerà è il costo del personale (dirigenti compresi) anche se negli ultimi 12 anni si è passati da 57 a 50 unità: nel 2011 2,165 milioni, lo scorso anno 2,167 milioni.
La previsione per il 2013 è di 2,188 milioni. Un costo che ha mantenuto un progressivo aumento nonostante il blocco di contratti e progressioni. In questo contesto ci sono anche scelte di esternalizzare le funzioni, nonostante ci sia il personale qualificato per svolgere una determinata mansione. L’addetto stampa, per esempio, assunto tre anni fa tramite concorso, è stato spostato ad altro ufficio e si è scelto di affidare il servizio all’esterno.
Se i costi non scendono, calano invece le entrate: dai 14,3 milioni del 2011 si è passati ai 12,6 milioni che diventeranno – stando al previsionale dell’anno in corso – 10 milioni e mezzo di euro. I contributi in entrata, stando sempre al bilancio di previsione dell’anno in corso, sono destinati a scendere di un altro milione e mezzo almeno toccando quota 4 milioni in tutto. Questo si tradurrà in una mannaia sugli interventi economici e quindi a favore delle imprese: nel 2012 si sono attestati sui 10 milioni circa e quest’anno si parla di 6 milioni.
E’ il prezzo per raggiungere il pareggio quest’anno. Il risultato economico 2012 ha portato a un disavanzo di 1,3 milioni contro l’avanzo di mezzo milione del 2011. Un deficit – programmato nel preventivo 2012 - dovuto a fondi propri che la Camera ha deciso di mettere a disposizione delle aziende utilizzando avanzi patrimonializzati.
La riduzione è stata significativa: 1,7 milioni, bilanciati solo in minima parte da maggiori introiti per diritto annuale e sanzioni (39 mila euro), dal taglio alle spese di funzionamento e dai minori interventi promozionali (tagliati di 116 mila euro). Se le entrate correnti hanno subito una stretta, cresce in compenso il patrimonio netto dell’ente camerale: se nel 2006 era pari a 15,1 milioni, al 31 dicembre 2012 sfiorava i 19 milioni.
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