«Cause perse e spese non pagate», accuse all’ex Provveditorato

«L’Ufficio scolastico di Pordenone non paga i risarcimenti nè le spese legali a fronte delle sentenze del giudice del lavoro: pignoreremo i beni». I sindacati Anief e Cgil hanno difeso i diritti dei...

«L’Ufficio scolastico di Pordenone non paga i risarcimenti nè le spese legali a fronte delle sentenze del giudice del lavoro: pignoreremo i beni». I sindacati Anief e Cgil hanno difeso i diritti dei docenti di ruolo e precari in tribunale a Pordenone, ma nell’ex Provveditorato che è condannato a onorare le spese, le casse sono vuote. «L’Ufficio in via Concordia deve risarcire 13 mila euro alla docente Francesca Cattaruzza che ha vinto una causa un paio di anni fa – ha detto Mario Bellomo, leader sindacale della Flcgil –. Se l’ultimo sollecito non avrà risposte, passeremo al pignoramento». Il sindacato Anief ha incassato una sentenza, in luglio 2015, che restituisce la cattedra alla docente Manuela Agosto: le spese di lite, pari a 4.500 euro, sono a carico dell’ex Provveditorato.

«La sentenza del giudice del lavoro di Pordenone ha messo la parola fine all’annosa vicenda della graduatoria nell’Isac Galvani di Cordenons – ha riassunto due anni di causa l’avvocato Denis Rosa dell’Anief -. A conferma delle tesi della nostra assistita il giudice Angelo Riccio Cobucci ha riconosciuto l’illegittimità degli atti con cui era stata disposta l’attribuzione, ad altro soggetto non titolato, della cattedra dall’anno scolastico 2012-2013». Una lunga battaglia in tribunale per errori riscontrati dal giudice del lavoro, nella stesura della graduatoria dei docenti sovrannumerari. «Tale illegittimo comportamento dell’amministrazione ha cagionato seri danni non solo alla nostra assistita, che si vede privata della titolarità della cattedra sulla base di atti amministrativi illegittimi, ma anche agli studenti – ha proseguito l’avvocato Rosa -. Il danno è anche della collettività, considerata l’ingente somma per spese legali posta a carico dell’amministrazione e pari a 4.500 euro, oltre agli accessori di legge. E’ probabile l’azione successiva per ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti dalla docente». La contesa va avanti. «L’amministrazione – ha infatti continuato Rosa - non sembra aver colto il senso e l’importanza della pronuncia del giudice, tant’è che persevera nell’attribuire ad altri la cattedra».(c.b.)

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