Caso Stroili, c’è l’accordo Aiuti a chi si trasferisce

AMARO. Il cerchio si è chiuso. Ma l'attenzione per il futuro rimane alta. Si è concretizzata nei giorni scorsi la trattativa fra sindacati e Stroili Oro, la più grande catena italiana di gioiellerie, in merito al trasferimento di 33 lavoratori dalla sede di Amaro a quella di Milano, dove da settembre saranno spostati gli uffici marketing, commerciale, comunicazione e acquisti core.
A rendere nota la situazione sono Ingrid Peres (Filcams-Cgil), Diego Santellani (Fisascat-Cisl) e Andrea Sappa (Uiltucs-Uil): «L’accordo, dopo l’approvazione della maggioranza dei lavoratori coinvolti (e delle Rsa, ndr), consegna un ventaglio di alternative nettamente migliorative rispetto a quanto previsto dalla legge e dal contratto nazionale - evidenziano i sindacalisti -, con una serie di incentivazioni e condizioni di miglior favore per coloro i quali accetteranno il trasferimento, una ricollocazione interna per chi non è in grado di accettare la nuova destinazione e un pacchetto di incentivi, infine, per chi rifiuterà il trasferimento e lascerà l’azienda».
La metà dei lavoratori interessati ha fra i 40 e i 60 anni; 28 su 33 sono donne. Ad Amaro, Stroili Oro occupa in totale 195 persone. L'azienda ha offerto, quale incentivo per il trasferimento a Milano, cinque mensilità oltre a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale del lavoro per il commercio. Oltre a ciò, ha prospettato un contributo spese di agenzia fino al 50% per l'affitto di un appartamento, con tetto massimo di 1.500 euro, più un sostegno mensile alle spese di locazione.
I dipendenti che troveranno ricollocamento dovrebbero essere inseriti nel settore della logistica, mentre per gli “esodati” è previsto un incentivo in base ad anzianità di servizio e data di uscita dall'azienda con una forbice prevista tra 2 e 12 mensilità. Gli interessati avranno tempo sino al 30 giugno per comunicare la propria decisione, ma secondo le prime stime un terzo dei dipendenti accetterà il trasferimento, altrettanti saranno ricollocati e una decina lascerà Stroili Oro. È stato scelto, dicono i sindacati, di mantenere il massimo riserbo sull’andamento del tavolo, dopo una trattativa delicata e dall'esito non scontato, per non comprometterne i risultati, sensibilmente migliorativi rispetto alle condizioni di partenza poste dall’azienda.
Una vertenza dura, viste le drastiche alternative poste ai dipendenti. «Appare evidente come la decisione aziendale - dicono Peres, Santellani e Sappa - abbia posto in capo a lavoratrici e lavoratori l’onere di dover fare una scelta di vita estremamente difficile. Pur nella condizione di dover gestire una situazione critica e delicata, resta la soddisfazione per un accordo che riteniamo positivo». La guardia, anche in ottica futura, rimane però alta: «Resta comunque la preoccupazione - concludono i sindacalisti - che questa vertenza possa essere soltanto un primo tempo di una complessiva operazione e progetto di delocalizzazione dell'intera azienda, al momento negata dall'attuale dirigenza, anche in virtù dell'efficienza e ottimizzazione dell'attuale logistica gestita nel magazzino di Amaro, unitamente ad altre funzioni di sede che resteranno nella località carnica».
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