Caso rifiuti Pordenone
Interrogazioni di Conficoni e Salvador. Ciriani: «Chi mi accusa vada in procura, ma a suo rischio»
«Ho contribuito a fondare una cooperativa sociale, che dà lavoro per il 30% a persone svantaggiate e per me è un vanto. Chi adombra irregolarità si rivolga alla procura, non ai giornali in cerca di visibilità». Alessandro Ciriani risponde dritto al mittente. Il tema è quello della cooperativa sociale Fvg servizi di cui è cofondatore e socio «volontario», così come l’assessore Elena Ceolin, e di cui il primo cittadino è stato amministratore «fino al 2020, non al 2021» chiarisce. È la cooperativa a cui è stato affidato l’appalto della distribuzione dei kit della nuova raccolta differenziata, come sollevato dal commercialista Renato Della Ragione. Intanto sia la Civica che il Pd preannunciano interrogazioni sulla vicenda.
Il sindaco
L’uscita di Ciriani dal cda di Fvg Servizi (come da visura camerale) risale al novembre 2020, anche se nel sito del Comune il modulo sugli incarichi politici, firmato il 28 dicembre 2022, recita tra le variazioni avvenute nell’anno precedente che il primo cittadino non è più nel cda di Fvg Servizi. In quel ruolo, in ogni caso, «non ho mai percepito compensi». Ciriani non nasconde la propria rabbia e amarezza per le richieste del commercialista rispetto all’ipotesi che Gea possa estendere il servizio di raccolta alla cooperativa. Rispetto a quella che può sembrare un’ingenuità per un politico navigato come il sindaco – ovvero rimanere comunque socio di una cooperativa che ha appalti da società pubbliche, sapendo che questo lo rende un potenziale bersaglio di critiche – il primo cittadino non ci sta: «Sono stanco di questo atteggiamento, di chi adombra sospetti. Se uno ha elementi su possibili illegittimità deve andare in Procura. Così in tribunale ci si confronta alla pari, mentre ora sono chiamato a difendermi e per cosa? Andiamo in tribunale: se poi, come ritengo, avrò ragione, sono pronto a una querela per calunnia. Di un sindaco si sa tutto: reddito, che auto ha, partecipazioni, basta consultare il sito del Comune».
dal 2015
Ciriani ha cofondato la cooperativa alla fine del 2014. «Non ho più alcun incarico e dal 2020 non so nemmeno più cosa fa la cooperativa, tanto che alle ultime assemblee ho sempre delegato altri». Stessa situazione per l’assessore Elena Ceolin, che ricorda: «Abbiamo fondato la cooperativa, quando era appena finita l’esperienza della Provincia, il contesto era completamente diverso». All’inizio, per altro il fatturato era poca cosa, oggi la cooperativa è una realtà consolidata che opera in vari settori. Nel 2020 si è aggiudicata anche la gara per la pulizia degli uffici di Gsm.
il contenzioso al tar
«Mi chiedo piuttosto se sia corretto che un professionista si comporti in questo modo e sono pronto a fare una segnalazione all’Ordine dei commercialisti» aggiunge il sindaco. Per quanto riguarda l’annuncio del ricorso al Tar, «adesso pretendo che vada fino in fondo. Sul resto ha già chiarito l’amministratore unico di Gea».
la civica
Il consigliere della Civica, Marco Salvador, ha preparato un’interrogazione. «Non ho dubbi sulla legittimità degli atti del sindaco Ciriani – premette –, ma questa vicenda mette in luce un problema di trasparenza. Ho preparato un’interrogazione per capire la storia della cooperativa e i suoi rapporti con le partecipate del Comune: quante gare ha vinto? Quanti affidamenti diretti dal 2016 a oggi? Come agli eletti viene chiesto di pubblicare reddito e patrimonio, così chi ha ruoli di governo dovrebbe pubblicizzare qualunque coinvolgimento con enti, società e anche associazioni che intrattengano rapporti economici con la pubblica amministrazione, partecipate comprese. Altra cosa è l’opportunità politica di certe scelte, ma su questo può essere che la cultura politica mi divida dal sindaco Ciriani».
Conficoni
Altra interrogazione la anticipa Nicola Conficoni (Pd): «Per far luce su quanto segnalato da un professionista pordenonese e anche per chiedere che Gea aggiorni puntualmente sul sito, alla voce trasparenza, gli affidamenti fatti nel 2022. Al di là di questa vicenda, la prima necessità per rimediare all’imbarazzante gestione del nuovo servizio porta a porta – aggiunge Conficoni – è rendere la raccolta della plastica settimanale e quella del secco quindicinale. Pordenone, a differenza di quello che dice il sindaco, non è Fiume Veneto, dove prevalgono case con giardino. Se l’obiettivo è ridurre al minimo la frazione non riciclabile, non si capisce perché prevedere una raccolta settimanale, se non per aumentare gli svuotamenti e quindi la tariffa che l’utente dovrà pagare».
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