Casette, guerra del rumore: intervengono i carabinieri

I cittadini del centro esasperati: «Non possiamo vivere con i tappi alle orecchie.» E lamentano il rimpallo di responsabilità: chi può prendere una decisione?

SACILE. «Spegnete quella musica: rimbomba dalla corte Ragazzoni all’Ortazza e in camera da letto». Impossibile dormire fino alle 2.30 nella notte dell’Immacolata: i residenti in vicolo Livenza hanno chiesto una tregua a Mario Zanette, direttore musicale della Pro Sacile.

«Zanette ci ha risposto al telefono di chiedere ai commercianti e chef delle casette di Natale di limitare il rumore – attacca il gruppo del silenzio anche in viale Zancanaro –. È un gioco allo scaricabarile: la Pro ci invita a chiedere silenzio al Comune, il Comune ci rinvia alla Pro e Zanette ci manda agli chef delle casette. Vogliamo finirla con questo massacro dei timpani?».

La soluzione dei tappi alle orecchie è bocciata. «Il diritto alla quiete in casa propria – dicono i residenti – non mette in conto tappi di plastica. Provocano il mal di testa. L’unica soluzione è quella di chiamare le forze dell’ordine». L’hanno fatto, anche l’altra notte. «Ci hanno assicurato un intervento di controllo».

Schiamazzi e rumore? Gli chef nelle 42 casette all’Ortazza e in corte Ragazzoni hanno allargato le braccia e servito lo spritz, ieri mattina, con la fila di gente per l’aperitivo. «Chiudiamo alle 24 – ha assicurato il team della Nuova sacilese 1920 all’Ortazza -– Gestiamo la deroga con puntualità svizzera”» Ma gli schiamazzi fino alle 2? «Non siamo responsabili di quello che accade dopo mezzanotte. Al massimo c’è uno sforamento di 30 minuti, ma alle 24 la musica tace».

Musica o no, Sacile è la capitale dei nottambuli: deserte le strade e le piazze a Caneva. Da Pordenone si spostano gruppi di ragazzi pronti a sbarcare all’Ortazza e non si contano i tiratardi pendolari da Conegliano, Treviso, Gaiarine e cintura veneta. «Fanno cori per strada – hanno accusato quelli del gruppo del silenzio –. Lasciano rifiuti ovunque e il degrado è evidente nell’area storica del Ragazzoni e del parco Ortazza. Ma la Soprintendenza sta a guardare? Il risultato è quello di un’osteria-discoteca a cielo aperto: tra fiumi di alcol che fine fa lo spirito natalizio?».

I conti si fanno anche nei container della spazzatura. «Trentuno bidoni pieni di bottiglie vuote e rifiuti – hanno contato i residenti all’alba di ieri –. I nottambuli si bevono anche il Livenza con questo ritmo».(c.b.)

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