Casa di riposo in crisi: ci sono meno ospiti e più spese per il Covid

Conti in rosso per la struttura che chiede aiuto alla Regione Il presidente: «Il Comune ci sostiene, però non basta»

PAULARO

Le rette non salgono alla casa di riposo di Paularo e i conti di gestione soffrono per le maggiori spese imposte dal Covid-19.

La residenza ospita anziani autosufficienti e in parte non autosufficienti e la retta giornaliera è di 55 euro, anche se per i non autosufficienti potrebbe essere inferiore, ma il virus ha bloccato anche l’iter di riclassificazione della struttura a favore di quegli ospiti, penalizzando le famiglie che potrebbero beneficiare di un contributo per la retta di 18 euro al giorno. La casa di riposo è di proprietà del Comune, che la gestisce attraverso Idea società cooperativa sociale, che nei mesi scorsi ha anche acquistato anzitempo i tamponi rapidi, per essere il più tempestivi possibile nell’individuare il virus. «Attualmente – dice il presidente della coop, Giacomo Cescutti – la struttura è “Covid free” e ospiti e operatori sono tutti vaccinati». Nel 2020 la pandemia, nonostante questa casa di riposo sia quella che si è difesa meglio in Carnia, ha lasciato il suo segno anche qui: 3 ospiti sono morti con Covid, ricostruisce Cescutti, 3 hanno preferito fare rientro a casa dai parenti. Sette sono morti per altre patologie. «Di contro – dice – abbiamo avuto un solo nuovo ingresso nel 2021. Abbiamo 12 ospiti (di solito erano 22-23) su 25 posti letto disponibili. Il Covid ha impaurito molto le famiglie, ma nella struttura tutti sono vaccinati. Il virus ha aumentato le spese di 50-60mila euro e abbiamo un 30% in meno di entrate per il minor tasso di occupazione dei posti». Per questo la Casa di Riposo ha chiesto un sostegno economico al Comune, che ha stanziato 15 mila euro, ma non bastano. «Come per la gran parte delle case di riposo regionali – segnala Cescutti – sono necessari consistenti e immediati ristori per scongiurare il pericolo di chiusura». Cescutti rigetta la soluzione dell’aumento delle rette agli ospiti perché richiederebbe alla famiglie già in difficoltà un ulteriore sforzo economico e disincentiverebbe ancor più le richieste di ingresso. Cescutti come già altri chiede che la Regione provveda con un «consistente, ma soprattutto sollecito intervento economico per garantire alle case di riposo quel sostegno necessario a ripianare o quantomeno ridurre le perdite subite». Lamenta che anche a livello nazionale non si parli di ristori alle case di riposo. Il Comune negli ultimi anni ha investito (quasi un milione di euro), così come Idea sulla casa di riposo ai fini della sua classificazione come struttura di primo livello per non autosufficienti. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto