Casa di riposo, il Covid svuota il 30 per cento dei posti letto

Ha chiuso in sostanziale pareggio, il conto consuntivo 2020 della casa di riposo di San Vito al Tagliamento, che guarda al 2021 con l’auspicio di tornare alla normalità.
Il consiglio di amministrazione della casa, di proprietà della parrocchia di San Vito, ha approvato il documento finanziario che ha chiuso con una perdita di 14 mila euro a fronte di 8,6 milioni di euro di ricavi. La perdita d’esercizio è stata contenuta grazie al contributo di 370 mila euro della Regione per spese e oneri sostenuti per l’emergenza Covid. La casa di riposo ha affrontato con successo la prima ondata di pandemia, ma a fine anno ha registrato un grosso focolaio che ha fatto registrare anche alcuni decessi.
Nel primo semestre del 2020 è stata compromessa per oltre il 30 per cento l’occupazione dei letti: «Soltanto negli ultimi mesi – riferisce il consiglio di amministrazione – il tasso di occupazione è risalito, attestandosi attualmente attorno al 90 per cento dei 264 posti letto disponibili». Tradizionalmente, la casa registra la piena occupazione e una lista d’attesa di 200 persone, ridotta adesso a poco più di 70. Anche il tasso di occupazione del 2021 è stato pregiudicato, registrando un calo del 4 per cento rispetto il dato storico a causa degli isolamenti necessari per il post ricovero ospedaliero dei residenti e per l’accoglimento dei nuovi ingressi.
Sul fronte del personale, sono confermati i numeri degli ultimi anni: al 31 dicembre 2020 risultavano in servizio 181 dipendenti. «Consapevoli che il personale costituisce la principale risorsa della casa nell’offerta dei servizi di assistenza sanitaria e socio-sanitaria – sottolinea il consiglio di amministrazione –, nel corso dell’anno è stata deliberata l’erogazione di riconoscimenti economici, in termini di premi, pagamento di ore straordinarie e altre voci per oltre 200 mila euro». La casa accoglie anziani con una età media di 85 anni, di cui il 70 per cento donne. Sono divisi tra casi ad alta complessità sanitaria e socio-sanitaria, media e bassa. «Nell’ultimo triennio c’è stata una estensione dei primi – evidenzia il consiglio –, sottolineando quanto la mission delle residenze per anziani sia sempre più rivolta a garantire servizi adeguati a questa tipologia di utenza, con alti bisogni clinico-assistenziali non più gestibili a domicilio».
La casa di riposo guarda al 2021 come un anno di recupero, seppure ancora fortemente pregiudicato negli equilibri di bilancio: a causa della pandemia, il primo quadrimestre ha visto una perdita di 450 mila euro. «L’estesa adesione alla campagna di vaccinazione – prosegue il consiglio –, tanto dei residenti che del personale (oltre il 95 per cento), ci consente di guardare in prospettiva con maggiore serenità, ripristinando il prima possibile la piena attività della casa. Auspichiamo che anche per il 2021 vi sia un intervento forte e tempestivo da parte delle istituzioni, in particolar modo la Regione, per garantire un’adeguata compensazione dei danni arrecati dal Covid». —
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